11. Un chilo di felicità

Incontro del 27 marzo e 10 aprile.

Nel ritiro di Quaresima, ma un po' durante tutto quest'anno (anzi, a dire il vero è dalla terza elementare che ce lo ripetiamo) ci siamo detti una cosa fondamentale: Dio non è il ragioniere aguzzino che chissà come ci hanno ficcato in mente, ma la storia di chi l'ha incontrato dimostra che lui vuole soltanto la nostra felicità.

Allora è giunto il momento di chiederci: ma in che cosa consiste, secondo noi, questa felicità? Quali ingredienti ci vanno, per cucinare un chilo di felicità?

La discussioni, piuttosto animata, ci ha tenuti occupati per un paio di sabati (il 27 marzo e il 10 aprile).

La prima volta, questi sono stati gli ingredienti (con relative quantità):

zucchero (dolcezza): 3g

gioia: 60g

soldi: 100g

videogiochi: 35g

cellulare: 15g

pace: 55g

libri: 60g

amicizia: 50g

cibo: 30g

gioco: 90g

libertà: 200g

studio: 2g

sincerità: 5g

serenità: 20g

musica: 10g

Gesù: quello che avanza (130g)

 

La seconda volta, tali quantità sono così cambiate:

 

zucchero (dolcezza): 10g

gioia: - (è sparita perché, in fondo, possiamo sovrapporla alla felicità, che è il risultato della ricetta)

soldi: 100g

videogiochi: 60g

cellulare: 35g

pace: 55g

libri: 30g

amicizia: 100g

cibo: 70g

gioco: 100g

libertà: 200g

studio: 1g

sincerità: 19g

serenità: 60g

musica: 100g

Gesù: sempre quello che avanza.

 

In realtà non siamo arrivati a un chilo giusto, ma possiamo comunque avere un'idea delle proporzioni.

 

Ognuno, dalle varie quantità e da come sono cambiate una volta con l'altra, può tirare le proprie conclusioni.

Qui si può sottolineare una cosa. Fatti salvi i soldi (cui spetta 1 etto di diritto, e guai a toccarlo) e altre cosette (videogiochi, cellulare e libertà: un trinomio interessante), il resto godrà di percentuali variabili (in particolare la sincerità dev'essere pesata col bilancino, se ne occorrono 19 grammi esatti), e a Gesù... va quel che resta. (Peraltro, Gesù l'hanno citato loro, alla fine: il catechista non ha suggerito alcunché ma, trattandosi di un incontro di catechismo, qualcuno avrà pensato che in qualche modo avrebbe dovuto infilarcelo.)

Certo, è normale: se a 19 anni mi dicono che Dio è un qualcosa che dà "una spinta in più alla vita" (citazione letterale), a 11/12 anni non è che posso pretendere qualcosa di diverso.

Ma è significativo, perché ciò che noi siamo qui a rimarcare è proprio la scommessa per cui per avere 1 Kg di felicità mi serve 1 Kg di Dio, e tutto il resto sarà buono, utile e interessante ma non fondamentale. Che è quello che chiedeva, senza saperlo, il giovane ricco. Allora sarò libero (una cosa che pare interessare molto, se i ragazzi ne chiedono 200 grammi), ma libero perché sarò libero anche dalle cose, che non mi schiavizzeranno più nella logica dell'accumulo, come già avemmo modo di dire.

 

Per la cronaca nell'altro gruppo (dove sono stati - bisogna dirlo - molto più precisi) hanno scelto questi ingredienti:

amici: 208g

famiglia: 110g

sport: 88g

no scuola: 44g

divertimento: 176g

cibo buono: 44g

casa bella: 22g

salute: 110g

fortuna: 66g

tanti soldi: 22g

tecnologia: 110g