4. Noi, strade di speranza

Introduzione

Incontro del 27 novembre 2010.

Chiave di lettura

Non è possibile essere cristiani a tempo perso. Cioè: uno pensa che sia possibile, e alla fine scopre di non essere nemmeno cristiano (anche se, a essere precisi, spesso uno non lo scopre: sono tutti quelli che gli stanno intorno che se ne accorgono, e probabilmente da qui nascono tutte quelle critiche dirette in generale "ai cristiani").

Eppure non è mai troppo presto per decidersi per Dio. Essere cristiani comporta un cambiamento nel comportamento: che è la conseguenza, non la causa, dell'avere incontrato Gesù, e che comunemente chiamiamo "Santità". E tutto ciò è possibile anche quando tutti ti dicono che sei troppo giovane per interessartene (ma allora quando bisognerebbe farlo): sante Teresa ne è la piena dimostrazione.



   

Testo della scheda

Citazione

«Insegnare è facile come scagliare pietre dal'alto di un campanile. Mettere in pratica quello che si insegna è invece difficile come portare pietre in cima al campanile».

S. Serafino di Sarov 
 

1Pt 1, 13 - 17

 

Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà. Come figli obbedienti, non conformatevi ai desideri di un tempo, quando eravate nell'ignoranza, ma, come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta. Poiché sta scritto: Sarete santi, perché io sono santo.
E se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri.
 

Lc 10, 25 - 28

 
Ed ecco, un dottore della Legge si alzò per metterlo alla prova e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
 

Mt 5, 13

 
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

Le "10 righe" della Colletta 2010

 
Il povero è un uomo solo. Condividere gratuitamente questo dramma risveglia il vero desiderio che è nel cuore di ciascuno: essere amato. “La Carità è il dono più grande che Dio ha fatto agli uomini …
perché è amore ricevuto e amore donato (Caritas in Veritate)”.
 
Per questo invitiamo tutti a partecipare alla Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, perché anche fare la spesa e donarla a chi è più povero è occasione di un immediato e positivo cambiamento per sé e quindi per la società.
 

Testimonianza

 
Lavorare al 12 mi piaceva. Lavorare al 12 voleva dire servire il prossimo. In un bisogno piccolo e banale come un numero di telefono dimenticato, magari, ma pur sempre un bisogno da servire.
 
A volte, quando nella comunità si parlava di "dare testimonianza" sul posto di lavoro, io pensavo che nel mio lavoro era un po' difficile: ero al mio computer, separata dai colleghi dalle paratie di plastica, con i miei utenti in cuffia uno dietro l'altro... potevo al massimo mollare discretamente qualche giornale cattolico nella saletta del caffè. In dieci minuti di pausa, è difficile convertire qualcuno. Finchè, un giorno...
 
Funziona così: qualcuno si preoccupa di come migliorare la qualità del servizio offerto. Per poter migliorare la qualità si deve decidere cosa è la qualità, e per decidere se è migliorata bisogna avere dei criteri quantitativi: si stabiliscono così dei parametri di qualità misurabili e da quel momento tutti si occupano dei parametri e a nessuno importa più della qualità. 
 
Così anche noi avevamo delle istruzioni aziendali: avevamo dei tempi dentro cui stare, a costo di attaccare in faccia all'utente senza dargli il numero, e altre regole che trovavamo a volte alquanto assurde.
 
Una di queste diceva che non bisognava dare all'utente l'informazione se non forniva i dati corretti. Anche se si sapevano noi i dati corretti. 
 
Si creavano così delle "situazioni-trappola". Una di queste trappole era un grande supermercato, Panorama, che si trova nel comune di San Mauro Torinese, ma talmente al confine con Settimo Torinese che tutti gli utenti lo cercavano invariabilmente a Settimo. 
 
Di solito io rispondevo, in barba alle indicazioni aziendali: «A Settimo Panorama non risulta. Però, signora, non sarà mica quello che è quasi sul confine con San Mauro? No? È proprio a Settimo? Guardi, vediamo lo stesso se lo trovo sotto San Mauro, signora (avevo già scritto San Mauro fin dall'inizio, e avevo il numero davanti). Guardi, lo dicevo, io: è sotto il comune di San Mauro, signora. Eh, questi paesi sono uno attaccato all'altro, oggigiorno, non si capisce mai dove passa il confine, vero? Le do il numero, signora; se lo cerca un'altra volta si ricordi che è San Mauro... ". 
 
Un giorno - chissà che cosa mi è preso - avevo un collega in piedi dietro le spalle che aspettava fossi libera per passarmi il catalogo dei libri della biblioteca aziendale. Arrivò in cuffia il solito utente che cercava Panorama a Settimo Torinese e io seguii le regole aziendali e lo liquidai senza dargli il numero. 
 
Il collega mi guardò e mi disse: «Nihil, Nihil... da te non me lo sarei mai aspettato...».
 
Mi sentii sprofondare. 
 
Poi però mi dissi: ma allora il mio modo di lavorare, di solito, è diverso. 
 
La testimonianza non è quello che fai apposta, la testimonianza è quella differenza di mentalità che seguire Cristo immette nel tuo vivere. E si vede.
 
I post originali, di cui quella qua sopra è una versione condensata, si trovano qui:
 
 

Anteprima delle schede

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