4. Matteo e Marcello Candia

Quarto Giorno

Matteo e Marcello Candia

La vocazione dell'apostolo

Dal Vangelo secondo Luca (5, 27-32)
Gesù uscì e vide un pubblicano di nome Levi seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì. Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C'era una folla di pubblicani e d'altra gente seduta con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangiate e bevete con i pubblicani e i peccatori?». Gesù rispose: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a convertirsi».

La vocazione dell'industriale

Marcello CandiaMarcello Candia è stato un industriale milanese che negli anni Sessanta vendette ogni avere per costruire a Macapà, in Brasile, un ospedale aperto ai più poveri. A Macapà, è già venerato come santo (in realtà il processo di beatificazione è ancora in corso). Marcello, nato “per caso” a Portici nel 1916 (poiché il padre, nativo di Aquileia e residente a Milano, vi si era recato per lavoro), dopo aver preso in carico l’azienda familiare nel 1946 (che produceva anidride carbonica) e dopo una brillante carriera come industriale, decise che la sua vita doveva avere una svolta, doveva continuare in
missione. Ovviamente una decisione così rivoluzionaria non arrivava all’improvviso: l’aveva maturata a lungo attraverso un lavoro svolto in Italia sia con la sensibilizzazione ai problemi dei Paesi in via di sviluppo dove operavano molti missionari, sia con aiuti concreti offerti alle missioni stesse.
Nel 1965 Marcello Candia si trasferisce definitivamente a Macapà: la sua attività, da qui in avanti, non si limita all’Hospital São Camilo e São Luis (così chiamato in onore del padre, Camillo, e della madre Luigia), ma apre centri sociali all’interno del lebbrosario di Marituba (quasi completamente abbandonato dall’autorità statale) e fonda case di preghiera sia all’interno del lebbrosario, sia a Macapà. Nel 1970 inaugura l’ospedale, che nel 1975 donerà ai religiosi camilliani per garantirne la continuità dopo la sua morte.
Sempre Candia incoraggia padre Luigi Brusadelli del PIME che a Santana raccoglie bambini handicappati e disadattati. Realizza a Macapà e Belo Horizonte due Carmeli ove le religiose possano dedicarsi alla preghiera ma anche al soccorso di poveri ed ammalati. Intanto continua il sostegno ad altre attività - sempre a favore dei più poveri - condotte da ordini religiosi, come - ad esempio - l’Ospedale di Grajaù dove opera padre Alberto Beretta, medico chirurgo, fratello della Beata Gianna Beretta Molla.
Nel 1983 la parabola della vita di Marcello Candia si chiude: molto malato lascia il Brasile per tornare a Milano, la “sua” città, dove muore.
Se Marcello Candia sarà proclamato beato - come sperano tutti coloro, amici e familiari, che già lo venerano - sarà festa grande a Milano, dove l’ex industriale è vissuto, si è formato come uomo e come cristiano, dove ha percorso i primi passi della strada che l’avrebbe portato in Brasile. Ma non soltanto: sarà festa grande anche a Macapà, dove è ricordato in maniera assai viva, dove ha ancora tanti amici che lo conobbero e l’amarono personalmente.

Breve riflessione

Invocazioni

RISPONDIAMO INSIEME: NOI TI PREGHIAMO, SIGNORE
- Per quanti, come Matteo, hanno fatto molto male agli altri, perché possano convertirsi e annunciare il tuo perdono che è più grande di ogni peccato, ...
- Per quanti lavorano: sappiano fare spazio agli altri e non solo ai propri conti, ...
- Per chi, come Marcello Candia, sta sentendo la tua proposta a lasciare tutto per seguirti, ...

Preghiera conclusiva

O Dio, che hai chiamato Marcello a lasciare la sua impresa per servirti nei fratelli, aiutaci a comprendere dov’è il vero tesoro della vita per poterlo cercare, trovare, e annunziare, abbandonando tutto ciò che vale poco. Amen.