Listen!

  • Posted on: 12 January 2011
  • By: mdmuffa

Quand'ero alle medie, uno dei miei incubi era la Listening Comprehension: si trattava di una sadica forma di tortura, mascherata da verifica, in cui bisognava ascoltare un dialogo assolutamente insulso riprodotto da una frusciante cassetta, riuscendo a distinguere le parole dal rumore di fondo, per dimostrare così di capire i fondamentali della lingua inglese. Roba del tipo «My name is Joe», «What's the weather like?» e l'immortale «What time is it?».
Quell'esperienza, che non so se si perpetui tuttora nelle patrie aule, deve aver segnato profondamente la mia generazione, che da tutto ciò ha imparato a prestare ascolto il meno possibile ché, tanto, non si capisce mai niente o, se si capisce, si tratta comunque di sapere che tempo fa.
Così mi spiego quella mamma (a occhio circa della mia età) che ho incrociato mentre andavo verso la stazione, passando davanti a una chiesa, e che chiedeva al figlio di circa nove o dieci anni e piuttosto robusto che le camminava al fianco, cercando con scarso successo di tenere il veloce passo di lei, del catechismo appena concluso. O, meglio: io credevo che stesse chiedendo del catechismo. Invece stava parlando a vanvera. Quando arrivo io, la battuta è della mamma:
- Ma hai mangiato alle quattro e mezza!
- Per...
- Hai giocato prima del catechismo?
- Sì, abb...
- Che cosa avete fatto?
- Eh, siam...
- Com'è stato?
- M...
- Adesso andiamo dalla nonna.
- ...

 Mi è sembrato di assistere in diretta alla scena di Han Solo che parla con C3PO sulla luna boscosa di Endor.
- Tike... Shudaba... Gumafree...

 

 

 

 

 

«Ascolta, Israele»
Dt 6,4