Tutti matti, a Milano/2

  • Posted on: 8 May 2013
  • By: mdmuffa

 

Scala mobile fuori uso a MilanoChi gira per Milano in metropolitana lo sa: le scale mobili, spesso e con crudele ironia, sono immobili.
Il che potrebbe anche essere comprensibile e - con tanta fatica, perché una scala mobile che resta immobile per più di sei mesi dà diritto per lo meno a un sommesso brontolio ogni volta che la si vede - giustificabile, mentre meno chiaro è il comportamento di chi vi si trova di fronte e, con attonito stupore, constata all'improvviso che i gradini non hanno proprio alcuna intenzione di animarsi.
Non sembrerebbe un grave problema, no? Voglio dire: per quanto immobile, è pur sempre una scala; si può adoperarla lo stesso, basta piegare le ginocchia.
Errore. Lo shock derivante dal vedere immobile una scala che per definizione dovrebbe essere mobile manda in corto circuito le sinapsi, ottenebra i neuroni, spegne l'io: così il povero viaggiatore medio non riesce a fare altro che balzare all'indietro costernato, lo sguardo colmo di orrore, e arrampicarsi tremante lungo la normale scala a fianco. Che è lunga esattamente quanto quella mobile-immobile, ma deve apparire più rassicurante poiché non si trova nello stato di imbarazzo ontologico provato dalla collega metallica.
Ma che c'è di tanto vergognoso nel camminare lungo una scala mobile ferma, specie se la si è inizialmente imboccata perché la si credeva funzionante e non si vuole fare dietro front per non scontrarsi contro quanti si trovano immediatamente alle proprie spalle? Tantopiù che molti la percorrono a passo di carica anche quando si muove...
Tutti matti, a Milano.