Se per Oxford il cristianesimo nuoce alla salute...

  • Posted on: 10 October 2017
  • By: mdmuffa

Il comitato universitari di Oxford esclude i cristiani

da Tempi

 

Il comitato universitari di uno dei più prestigiosi college dell’università di Oxford, il Balliol, ha vietato a una delle sue più grandi organizzazioni studentesche, l’Unione cristiana (Uc), di partecipare all’annuale fiera delle matricole con uno stand. Il motivo, scritto nero su bianco e inviato al rappresentante dell’Unione via email, riguarda proprio la fede cristiana che «procura danno» ed è stata usata storicamente come «una scusante per l’omofobia e certe forme di neocolonialismo». La presenza dell’Uc, dunque, potrebbe «causare un danno potenziale alle matricole».

«MICRO-AGGRESSIONE». Freddy Potts, vicepresidente del comitato universitari, ha scritto così alla rappresentante della Uc, Lucy Talbot: «La nostra unica preoccupazione è che la vostra presenza possa estraniare i nuovi studenti. Questo tipo di alienazione o micro-aggressione è regolarmente ignorata come poco importante, specialmente quando non viene compresa bene dagli altri studenti, e inevitabilmente causa un ulteriore danno a quei gruppi che sono già i più vulnerabili e marginalizzati».

«CRISTIANESIMO PROCURA DANNO». Storicamente, continua l’email visionata dal Telegraph, «l’influenza del cristianesimo su molte comunità marginalizzate ha procurato danno con i suoi metodi di conversione e le sue pratiche ed è ancora usata in molti luoghi come scusante per l’omofobia e certe forme di neocolonialismo». Mettere al bando la Uc dalla fiera delle matricole, dunque, «potrebbe essere un modo per aiutare ad evitare che uno studente possa sentirsi da subito non gradito al Balliol». Il comitato universitario ha sempre inteso la fiera come «uno spazio laico» e la decisione di escludere i cristiani è nata per evitare che, «non potendo garantire uno stand a ogni principale credo religioso», uno studente di una fede non rappresentata «soffra» nel vedere che le altre invece sono rappresentate. Infatti, «molti studenti, soprattutto di colore o di altre fedi [rispetto al cristianesimo] potrebbero già sentirsi alienati e vulnerabili a Oxford, un’università con una pessima reputazione per quanto riguarda razzismo e mancanza di diversità, nonché una città che ha a malapena luoghi di culto appropriati per non cristiani». Dunque, «nel nome della compassione, speriamo che sarete d’accordo con noi [nel voler evitare] un possibile danno a quelle matricole che sono già così gravemente svantaggiate».

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