Il comitato universitari di uno dei più prestigiosi college dell’università di Oxford, il Balliol, ha vietato a una delle sue più grandi organizzazioni studentesche, l’Unione cristiana (Uc), di partecipare all’annuale fiera delle matricole con uno stand. Il motivo, scritto nero su bianco e inviato al rappresentante dell’Unione via email, riguarda proprio la fede cristiana che «procura danno» ed è stata usata storicamente come «una scusante per l’omofobia e certe forme di neocolonialismo». La presenza dell’Uc, dunque, potrebbe «causare un danno potenziale alle matricole».
Se per Oxford il cristianesimo nuoce alla salute...
Il comitato universitari di Oxford esclude i cristiani
da Tempi
Il miglior manuale di educazione? Il Catechismo
Il miglior manuale di educazione? Il Catechismo
Oggi si parla spesso di «emergenza educativa», e così l’educazione sembra qualcosa di inquietante. Dovremmo invece pensare che educare è sì difficile, ma anche naturale. Non dobbiamo far diventare l’educazione più difficile di quello che è. Dovremmo riscoprire la bellezza dell’educare, di questa avventura che può essere appassionante e coinvolgente.
Educare viene da educere, condurre fuori. Condurre dove? E fuori da che cosa? Benedetto XVI, nel messaggio per la Giornata mondiale della pace 2012 (Educare i giovani alla giustizia e alla pace), spiega che si tratta di «condurre fuori da se stessi per introdurre nella realtà, verso una pienezza che fa crescere la persona» e che «tale processo si nutre dell’incontro di due libertà, quella dell’adulto e quella del giovane», con il primo che deve essere pronto a donare se stesso e il secondo che deve essere disposto a lasciarsi guidare.
Condurre fuori. Da ciò che di negativo c’è nel cuore di ognuno di noi, fuori dalle miserie interiori, fuori dalla pigrizia intellettuale e morale, fuori dall’egoismo, fuori dalla paura. Verso la pienezza umana, verso la consapevolezza di sé, verso la generosità, il bene, il buono e il bello. Fuori dal peccato e verso la libertà dal peccato. Condurre fuori dal male e introdurre nel bene.
Non per "dialogare", ma per evangelizzare
Si è scritto molto, nell’ultimo decennio, dell’incontro che San Francesco d’Assisi ebbe con il Sultano di Babilonia. Il Poverello si recò in Terrasanta al seguito delle operazioni belliche legate alla Quinta Crociata (1217-1221) e si trovò a predicare il Vangelo alla presenza di Muhammad al-Malik al-Kamil, nipote del Saladino.
Per annunciare che la terra è piena della gloria di Dio
Omelia di Ingresso in Diocesi dell'Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini
Per annunciare che la terra è piena della gloria di Dio
Fratelli, sorelle!
Permettetemi di rivolgermi a tutti così, chiamandovi fratelli, sorelle, “parola tremante
nella notte/ Foglia appena nata/ Nell'aria spasimante/ involontaria rivolta/ dell'uomo presente alla sua/ fragilità/ Fratelli" (G. Ungaretti).
Fratelli, sorelle: non è per pretendere una familiarità, piuttosto per offrire una intenzione di frequentazione quotidiana, di disponibilità ordinaria, di premurosa, discreta trepidazione per il destino di tutti. Fratelli, sorelle!