Tutto x dono (Libretto per la Quaresima in famiglia) - 2010

Tutto x Dono"Tutto x dono" (il gioco di parole dovrebbe essere evidente) è il titolo scelto dai sacerdoti della nostra Comunità Pastorale per la preghiera in famiglia durante la Quaresima 2010.
Il libretto è stato realizzato per essere utilizzato in un momento in cui tutta la famiglia è riunita. Ogni giorno di Quaresima è strutturato con un brano della Scrittura seguito da alcune "parti" pensate per essere lette dai genitori o dai figli, come indicato. Si conclude con un impegno da assumersi a seguito della riflessione e della preghiera.

Nelle pagine che seguono ci sono tutti gli incontri di preghiera per i singoli giorni.

Tra gli allegati, c'è il file PDF che contiene il libretto impaginato, e il file sorgente in formato Scribus 1.5 per chi volesse scaricare e modificare il libretto stesso.

Tags: 

01. Tutto x dono - introduzione

Carissime Famiglie,

Questo piccolo sussidio è l’invito a vivere con frutto il dono della quaresima che ci apprestiamo a cominciare.

La croce è il segno più alto del dono di Gesù per l’umanità. 
Cosa c’è di più che dare la vita, facendo “tutto per dono”? 
Gesù ha vissuto così, compiendo in tutto la volontà del Padre e offrendo a noi un Messaggio che ci smuove e ci spinge a vivere come ha vissuto lui.
Stando dietro a Gesù, Impareremo ad accorgerci delle necessità degli altri, a sostituire l’egoismo con il dono di sé e a spenderci nella vita quotidiana per il bene di tutti, con tutto quello che abbiamo a disposizione.

Questo piccolo sussidio, allora, è un dono  
per PREGARE in un dialogo quotidiano e familiare con Gesù 
per PREGARE IN FAMIGLIA, luogo privilegiato della presenza di Dio 
per PREGARE GIORNO PER GIORNO, come a dire che la preghiera è cibo dell’anima 
RADUNIAMO  la nostra famiglia prima di cena (o in altro momento adatto)
ASCOLTIAMO la parola e l’esempio di Gesù nel vangelo
MEDITIAMO brevemente con la riflessione proposta
PREGHIAMO INSIEME genitori e figli
METTIAMO in PRATICA l’impegno proposto 

Seguendo in questi quaranta giorni della Quaresima
la strada della Croce che Gesù ha percorso
potremo prepararci a celebrare e a vivere con Lui
la Pasqua di Risurrezione.

 

Buona Quaresima!!!
I vostri Sacerdoti

 

02. Il dono della vita

Sull'esempio della famiglia di Nazaret

Lunedì 22 febbraio


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo la Parola del Vangelo (Luca 2,1-7)

In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città.  Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. 


Mamma: è un dono grande la nascita di Gesù. È un dono grande la vita donata a ciascuno di noi, la vita donata ad ogni bambino e bambina sulla terra. Per questo dono della vita dobbiamo sempre ringraziare Dio nostro Padre, come Lo ringraziamo per averci donato Gesù.  Chiediamo che tutti accolgano la vita dei bambini, la amino, la rispettino sempre.


Figlio/a: Ti ringrazio, o Gesù, perché sei nato a Betlemme e ti sei fatto piccolo come un bambino.
Gen+Figli: Ti ringraziamo perché sei venuto in mezzo a noi, come uno di noi.
Figlio/a: Vedo tanti doni che Tu, Signore, ci hai fatto: la vita, il creato, le persone che ci vogliono bene.
Gen+Figli: Insegna alla nostra famiglia ad avere sempre il cuore riconoscente verso di Te, che ci vuoi bene.
Figlio/a: È iniziato il tempo di Quaresima, tempo di ascolto della tua Parola, di preghiera, di perdono, di impegno.
Gen+Figli: Aiuta la nostra famiglia  a crescere nella fede, ad avere fiducia in Te, a pregarti ogni giorno con fedeltà.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Viviamo la nostra giornata più contenti e sereni, senza lamentarci.

 

03. Una vita offerta a Dio

Sull'esempio della famiglia di Nazaret

Martedì 23 febbraio


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 2,22-35)

Maria e Giuseppe portarono il bambino Gesù a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore. Ora c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: “Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza: luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele”. Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: “Anche a te una spada trafiggerà l’anima”.


Mamma: Appena nato, Gesù è portato dai suoi genitori al Tempio per essere consacrato a Dio. Così è avvenuto anche per ciascuno di noi quando siamo nati. Nel Battesimo siamo stati consacrati a Dio e siamo diventati suoi figli. Da quel momento la nostra vita è come un’offerta fatta a Dio: non bisogna dimenticarcene, perché la nostra vita sia sempre degna di Lui.  


Figlio/a: Tu, Signore, hai fatto la strada di ogni uomo, per essere sempre vicino a noi; 
Gen+Figli: Ti ringraziamo perché hai offerto la tua vita in dono per la nostra salvezza. 
Figlio/a: Vedo il vecchio Simeone che ti prende tra le braccia, o Gesù, e ti invoca Luce del mondo.
Gen+Figli: Insegna alla nostra famiglia il rispetto per gli anziani, l’affetto e la riconoscenza per il bene da loro ricevuto.
Figlio/a: Maria conosceva la strada di sofferenza che l’attendeva accanto a te, o Signore; e Simeone gliel’ha confermato. Gen+Figli: Donaci di vivere umili nei giorni felici della nostra casa e fiduciosi anche nelle ore dolorose.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: offriremo domani al Signore una giornata impegnata e serena, soprattutto in qualche momento più faticoso.

04. Una vita in pericolo

Sull'esempio della famiglia di Nazaret (3)

Mercoledì 24 febbraio


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù (Matteo 2,13-18)

Partiti i Magi, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finchè non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo”. 
Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto. 
Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, s’infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù, corrispondenti al tempo su cui era stato informato dai Magi. 


Mamma: è un dono grande la vita, ma tanti bambini nel mondo, una folla immensa di mamme e di papà la vivono tra grandi sofferenze: profughi dalla loro terra, in tanti modi perseguitati, sfruttati da gente malvagia, spesso uccisi nel disprezzo. La nostra famiglia, per grazia di Dio, non deve sopportare simili sofferenze. E mentre ringraziamo il Signore, apriamo il cuore a chi è nel bisogno: è un dovere di giustizia verso tanti che soffrono; è un segno di carità che il Signore si aspetta da noi.


Figlio/a: Signore, ogni giorno vedo sui giornali e alla televisione tante persone e popoli interi colpiti da tragedie, violenza e morte.
Gen+Figli: Tieni sempre aperta, Signore, una finestra della nostra casa perché vediamo ciò che di grave succede nel mondo.
Figlio/a: Signore, tante volte ci siamo abituati a vedere le cose più tragiche e non ci colpiscono più.  
Gen+Figli: Non lasciare, Signore, che la nostra famiglia chiuda il cuore nell’egoismo. 
Figlio/a: In questo tempo di Quaresima possiamo aiutare chi domanda pane e pace.
Gen+Figli: Fa’, Signore, che anche per il nostro aiuto tanti possano vivere in dignità, come figli di Dio.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamoci del salvadanaio che ci è stato affidato e decidiamo una rinuncia da fare insieme in casa.

05. Una vita obbediente

SULL’ESEMPIO DELLA FAMIGLIA DI NAZARET

Giovedì 25 febbraio: una vita obbediente


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù (Luca 2,41-52)

Quando Gesù ebbe dodici anni, i suoi genitori lo condussero a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Ma trascorsi i giorni della festa, Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: “Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Ed egli rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso.


Mamma: è un dono grande la vita. Gesù l’ha vissuta per quasi trent’anni nella casa di Nazaret, ubbidendo a Maria e a Giuseppe, imparando a pregare e a lavorare, a vivere con gli altri nella comunità. E’ un dono grande la famiglia, anche la nostra famiglia. Viviamo insieme volendoci bene, nella pazienza e nel perdono, partecipando al cammino della nostra comunità. 


Figlio/a: Tu, o Gesù, eri il Figlio di Dio e il Signore del mondo, eppure hai ubbidito ai tuoi genitori.
Gen+Figli: Fa’ che coltiviamo in noi i tuoi stessi sentimenti di bene, di perdono, di amore.
Figlio/a: Signore, in tante famiglie non c’è pace, non c’è concordia.
Gen+Figli: Insegnaci a non giudicare mai le persone, a non parlar male di loro, ma a pregare per loro ed aiutare chi possiamo.
Figlio/a: La tua famiglia, o Gesù, si recava al Tempio a pregare nei giorni di festa.  
Gen+Figli: Aiuta anche la nostra famiglia a partecipare con fedeltà e con amore alla Messa della domenica, nel giorno di festa a te dedicato.

 
Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Prepareremo i nostri impegni del sabato e domenica ricordando che non possiamo mancare alla Messa.

06. Adoriamo la tua Croce, Signore

SULL’ESEMPIO DELLA FAMIGLIA DI NAZARET

Venerdì 26 febbraio: Adoriamo la tua Croce, Signore


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo la Passione di Gesù (Marco 14,17-25)

Venuta la sera, Gesù giunse con i Dodici. Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù disse: “In verità vi dico, uno di voi, colui che mangia con me, mi tradirà”. Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno dopo l’altro: “Sono forse io? ”. Ed egli disse loro: “Uno dei Dodici, colui che intinge con me nel piatto”. Mentre mangiavano Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio”. 


Mamma: oggi è venerdì di Quaresima, giorno dedicato alla memoria della Passione del Signore, giorno della morte di Gesù in croce. Guardando al Crocifisso, adoriamo il Signore, che per noi ha donato la sua vita. L’ha donata per amore, per tutti noi, perché potessimo diventare figli di Dio.


Genitori+Figli:

Ai piedi della tua croce, o Signore, io sosto e adoro.
Risento il tuo grido di dolore, la preghiera angosciata al Padre:
doni la vita che mai finirà.
Ricordo il perdono al ladro pentito.
Il dono che ci hai fatto di tua Madre,
la consegna della tua vita al Padre.
Accogli il mio grido di pentimento e di dolore;
riempilo di una parola; illuminalo con una speranza.
Nelle tue braccia stese sulla croce quasi a raccogliere il mondo intero
noi troviamo redenzione, e viviamo.
Grazie, Signore Gesù!

Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…

Un impegno di famiglia: Restiamo vicini ad una persona che ha bisogno: un famigliare, un vicino di casa, un amico… 

07. L'amore di Dio è in mezzo a noi

SULL’ESEMPIO DELLA FAMIGLIA DI NAZARET

Sabato 27 febbraio: l’Amore di Dio è in mezzo a noi


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù (Giovanni 2,1-11)

Ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno più vino” e dice ai servi: “Fate quello che vi dirà”. E Gesù disse: “Riempite d’acqua le giare”. Disse di nuovo: “Ora attingete e portatene al maestro di tavola”. Ed essi gliene portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, il maestro di tavola, che non sapeva di dove venisse, chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti servono da principio il vino buono e, quando sono un pò brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono”. Così Gesù diede inizio ai suoi miracoli in Cana di Galilea, manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. 


Mamma: è un dono grande la vita. Ed è un dono grande la vita vissuta in una famiglia. Gesù, compiendo il suo primo miracolo proprio ad un banchetto di nozze, benedice l’amore degli sposi e lo fa diventare il segno più grande del suo Amore per noi e per tutto il mondo. 


Figlio/a: Tu, Signore, hai voluto nascere e vivere in una famiglia come la nostra:
Gen+Figli: Ti ringraziamo perché il tuo Amore è in mezzo a noi.
Figlio/a: Rinnova ancora nella nostra casa il miracolo che hai compiuto a Cana:
Gen+Figli: Benedici il nostro amore, purifica il nostro cuore, donaci il vino nuovo della gioia, insegnaci a perdonare. 
Figlio/a: Ci viene spontaneo pensare a tante famiglie in difficoltà, che vivono un tempo di lontananza e di poco amore.
Gen+Figli: Veglia su di loro, Signore: dona pazienza nelle prove, conforto nelle delusioni, coraggio nelle scelte buone della vita. Proteggi e guida i figli e i piccoli.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: leggiamo insieme il vangelo di domani, giorno di festa, giorno del Signore.

08. Domenica della Samaritana

DOMENICA 28 febbraio:
GIORNO DEL SIGNORE – DOMENICA DELLA SAMARITANA

Gesù incontra una donna samaritana
Vangelo di Giovanni capitolo 4
- seconda domenica di Quaresima -

Tu chi sei?

Gesù giunse ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era il pozzo di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo. Era verso mezzogiorno. Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere acqua. Le disse Gesù: “Dammi da bere”. I suoi discepoli infatti erano andati in città a far provvista di cibi. Ma la Samaritana gli disse: “Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana? ”. I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: “Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere! ”, tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva”. Gli disse la donna: “Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo; da dove hai dunque quest’acqua viva? Sei tu forse più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e il suo gregge? ”. Rispose Gesù: 
“Chiunque beve di quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi beve dell’acqua che io gli darò, non avrà mai più sete, anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna”. “Signore, gli disse la donna, dammi di quest’acqua, perché non abbia più sete e non continui a venire qui ad attingere acqua. Vedo che tu sei un profeta. I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare”. Gesù le dice: “Credimi, donna, è giunto il momento in cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre. Ma è giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca tali adoratori. Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità”. Gli rispose la donna: “So che deve venire il Messia (cioè il Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa”. Le disse Gesù: “Sono io, che ti parlo”. 

 

Benedizione dei figli


Figli:     Benedicimi, papà (mamma)

Papà (Mamma) (ponendo la mano sulla testa del figlio): Il Signore ti benedica e ti protegga.
Figli:     Amen.


Mamma (Papà): Faccia risplendere il suo volto su di te e ti doni la sua misericordia.
Figli:     Amen.

Papà (Mamma): Rivolga su di te il suo sguardo e ti doni la sua pace.
Figli:     Amen.

Tutti:    (fanno il segno della croce dicendo) 
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

09. "Chi è dunque costui?"

GRANDI SONO LE OPERE DEL SIGNORE

Lunedì 1 marzo: “Chi è dunque costui?” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 4, 35-41)

Un giorno verso sera i discepoli presero con sé Gesù nella barca. Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non t’importa che moriamo? ”. Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: “Taci, calmati! ”. Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede? ”. E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: “Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono? ”. 


Mamma: La vita di ogni persona è come una traversata del lago sulla barca. Anche la vita della nostra famiglia può attraversare momenti di difficoltà e di burrasca. Ci viene da dire al Signore quello che gli hanno detto i discepoli: “Dove sei?”. Ma il Signore non lascia mai soli quelli che hanno fiducia in Lui. Accogliamo il suo rimprovero per le nostre paure e abbiamo fede in Lui!


Figlio/a: Tu, Signore, sei sempre sulla barca della nostra vita:
Gen+Figli: Ti ringraziamo perché non ci lasci mai soli.
Figlio/a: A volte, o Signore, come i discepoli del vangelo, ti rinfacciamo la tua assenza:
Gen+Figli: Perdonaci la nostra fatica a credere e rassicura il nostro cuore. 
Figlio/a: Tu sei il Signore del mondo e della storia:
Gen+Figli: Fa’ che nessuna famiglia si scoraggi nei momenti difficili, sostieni coloro che sono stanchi della vita, conforta le persone anziane o sole, proteggi soprattutto i più piccoli e i più deboli.

Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…

Un impegno di famiglia: ricordiamo una persona che sappiamo in difficoltà e bisognosa di aiuto e, appena possiamo, facciamo sentire la nostra presenza, andando a trovarla.

 

 

10. "Ha fatto bene ogni cosa"

GRANDI SONO LE OPERE DEL SIGNORE

Martedì 2 marzo: “Ha fatto bene ogni cosa”
 

Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 7,31-37)

Gesù passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: “Effatà” cioè: “Apriti! ”. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti! ”. 


Mamma: Ci sono tante persone al mondo che per una malattia non possono sentire e non possono parlare. Ma anche noi a volte possiamo fare i sordi quando non vogliamo ascoltarci l’un l’altro; o fare i muti, quando ciascuno di noi si tiene le sue cose per sé e quando non abbiamo voglia di dialogare e di raccontarci in famiglia ciò che viviamo nella nostra giornata.


Figlio/a: Apri, Signore, il nostro cuore e le nostre labbra:
Gen+Figli: Perché possiamo ascoltare la tua Parola e pregarti nella nostra casa.
Figlio/a: A volte, Signore, siamo stanchi delle parole degli altri, anche tra di noi in famiglia:
Gen+Figli: Fa’ che non ci manchi mai il desiderio di ascoltarci con amore e di dialogare con fiducia. 
Figlio/a: Tu stupivi la gente perché hai fatto bene ogni cosa:
Gen+Figli: Dona a tante persone che ancora non ti conoscono di poterti scoprire, di leggere il tuo vangelo, di seguire la tua parola, di incontrare il tuo volto.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Cercherò di fare bene le cose che mi verranno chieste di fare.

 

 

11. "Non piangere!"

GRANDI SONO LE OPERE DEL SIGNORE

Mercoledì 3 marzo: “Non piangere!” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 7,11-17)

Gesù si recò a Nain e facevano la strada con lui i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: “Non piangere! ”. E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: “Giovinetto, dico a te, alzati!”. Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio dicendo: “Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo”. La fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione. 


Mamma: Ci sono nel mondo tante persone che soffrono e che muoiono. C’è anche tanto dolore innocente. Il Signore conosce le sofferenze di tutti e domanda anche a noi, anche alla nostra famiglia, di condividerle, perché siamo tutti fratelli. Qualcuno potrà essere meno solo e meno angosciato, se noi sapremo stargli vicino.


Figlio/a: Quante persone, Signore, soffrono e muoiono ogni giorno nel mondo:
Gen+Figli: Fa’ che la nostra famiglia tenga sempre aperto il cuore a tutti.
Figlio/a: Signore, ci abituiamo facilmente a vedere il dolore e la morte:
Gen+Figli: Insegnaci a riconoscere le persone che soffrono e ad aiutarle. 
Figlio/a: Tu ti sei fermato accanto ad una donna che piangeva per la morte del figlio:
Gen+Figli: Sii vicino, Signore, ai genitori che piangono per la sorte dei loro figli, confortali con la speranza che sai donare al cuore, fa’ sentire la tua provvidenza anche attraverso la nostra presenza amica.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamoci del salvadanaio che ci è stato affidato e decidiamo una rinuncia da fare insieme in casa.
 

 

12. "Se vuoi, puoi guarirmi!"

GRANDI SONO LE OPERE DEL SIGNORE

Giovedì 4 marzo: “Se vuoi, puoi guarirmi” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 5,12-16)

Un giorno Gesù si trovava in una città e un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò ai piedi pregandolo: “Signore, se vuoi, puoi sanarmi”. Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: “Lo voglio, sii risanato! ”. E subito la lebbra scomparve da lui. Gli ingiunse di non dirlo a nessuno: “Và, mostrati al sacerdote e fà l’offerta per la tua purificazione, come ha ordinato Mosè, perché serva di testimonianza per essi”. La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità. Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.


Mamma: Noi non possiamo sapere che cos’è la lebbra, perché nei nostri paesi è scomparsa, ma nel mondo ci sono tante persone ammalate di lebbra. Oltre la sofferenza del corpo, ci sono anche le ferite dell’animo, perché spesso queste persone – oggi come ai tempi di Gesù – vengono isolate. Ma Gesù, guarendo questo uomo lebbroso, ci insegna a non lasciare solo chi soffre e a non isolare chi è colpito da qualche male o da qualche disgrazia.


Un figlio della nostra comunità di Samarate ha vissuto la sua vita lebbroso tra i lebbrosi: Padre Daniele Rossini (1876-1924), donando a tutti una grande testimonianza di amore, con la sua vita di sacerdote missionario e con la sua morte nel lebbrosario di Tucunduba in Brasile. Questa sera preghiamo con il suo Credo:
 
Gen+Figli: Io sono figlio di Dio, Dio abita in me. Posso essere tutto quello che desidero, perché Dio è il mio aiuto. Non mi stanco mai, perché Dio è la mia forza. Non sono mai ammalato e addolorato, perché Dio è la mia salute. Non mi manca niente, perché Dio è il mio fornitore. Proprio perché sono figlio di Dio, sono unito alla divina presenza di mio Padre. Io sono felice in tutto quello che intraprendo, perché il mio sapere e le mie conoscenze aumentano in me ogni giorno che passa. Amen.

Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Viviamo i nostri impegni di domani senza lamentarci, sapendo quanti dolori e tragedie ci sono nel mondo.

13. Adoriamo la tua croce, Signore

GRANDI SONO LE OPERE DEL SIGNORE

Venerdì 5 marzo: Adoriamo la tua Croce, Signore


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo la Passione di Gesù (Marco 14,32-42)

Giunsero all’orto degli ulivi e Gesù disse ai suoi discepoli: “Sedetevi qui, mentre io prego”. Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate”. Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava: “Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu”. Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un’ora sola? Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole”. 


Mamma: oggi è venerdì di Quaresima, giorno dedicato alla memoria della Passione del Signore, giorno della morte di Gesù in croce. Egli chiede al Padre di essere liberato dalla morte che lo aspetta, ma si affida a Lui e compie la sua volontà. Noi per Gesù siamo più importanti della sua angoscia e della sua paura. Dice il profeta Isaia: Egli ha portato su di sè  i nostri peccati. 


Con San Francesco, che con la sua vita ripropose da vicino la vita e la passione di Gesù, preghiamo:
 
Genitori+Figli:  O Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace:
dov’è odio che io porti l’amore, dov’è offesa che io porti il perdono,
dov’è dubbio che io porti la fede, dov’è discordia che io porti l’unione,
dov’è errore che io porti la verità, 
a chi dispera che io porti la speranza.
O Signore, a chi è triste che io porti la gioia, 
a chi è nel buio che io porti la luce.
E’ donando che si ama la vita, è servendo che si vive con gioia,
è perdonando che si trova il perdono, 
è morendo che si vive in eterno. Così sia.

Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…

Un impegno di famiglia: Nella giornata di domani ciascuno di noi saprà essere un segno di pace per coloro che incontreremo.

 

NdR: la preghiera qui sopra non è di San Francesco. Io lo so, tu che mi leggi lo sai, chi a suo tempo ha preparato il libretto evidentemente no...

14. "Prendete il largo!"

GRANDI SONO LE OPERE DEL SIGNORE

Sabato 6 marzo: “Prendete il largo!” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 5,1-11)

Un giorno, Gesù disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”. Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano. Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo: “Signore, allontanati da me che sono un peccatore”. Gesù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”. Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono. 


Mamma: Oggi è sabato, vigilia della domenica, giorno del Signore. La nostra preghiera già si rivolge alla festa di domani,  chiamati a celebrare la Santa Messa insieme a tutta la comunità parrocchiale. C’è una chiamata anche per la nostra famiglia, come c’è stata per Simon Pietro e i primi discepoli, una chiamata ad essere generosi, a prendere il largo, ad avere fiducia in Lui.


Figlio/a: Signore, hai chiamato Pietro ad essere pescatore di uomini:
Gen+Figli: Suscita anche in mezzo alla nostra comunità dei giovani che rispondano alla tua chiamata.
Figlio/a: Signore, tu chiami ogni giorno anche noi:
Gen+Figli: Insegnaci a riconoscere la tua voce, ad accoglierla e a praticarla nella nostra vita. 
Figlio/a: C’è tanto bisogno nel mondo del tuo vangelo:
Gen+Figli: Aiuta, Signore, i nostri missionari, fa’ che non scoraggino mai nelle difficoltà, possano conservare viva la fiducia in te, anche quando i frutti sono scarsi.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Leggiamo insieme il Vangelo di domani, giorno di festa, giorno del Signore
 

 

15. Domenica di Abramo

DOMENICA 7 marzo:
GIORNO DEL SIGNORE – DOMENICA DI ABRAMO

Gesù discute con i Giudei e indica loro la via della vera libertà 
e della fede vera.
Vangelo di Giovanni capitolo 8
- terza domenica di Quaresima -

Ci sto dentro!


Gesù disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: “Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Gli risposero: “Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi? ”. 
Gesù rispose: “In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi”. Gli risposero: “Il nostro padre è Abramo”. Rispose Gesù: “Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo! Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l’ha fatto. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. 
Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio. In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte”. 
Gli dissero i Giudei: “Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere? ”. Rispose Gesù: “Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò”. 
Gli dissero allora i Giudei: “Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo? ”. 
Rispose loro Gesù: “In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono”. 
Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 

Benedizione dei figli


Figli: Benedicimi, papà (mamma)

Papà (Mamma)
(ponendo la mano sulla testa del figlio) 
Il Signore ti benedica e ti protegga.
Figli:     Amen.

Mamma (Papà)
Faccia risplendere il suo volto su di te e ti doni la sua misericordia.
Figli:     Amen.

Papà (Mamma)
Rivolga su di te il suo sguardo e ti doni la sua pace.
Figli:     Amen.

Tutti:    (fanno il segno della croce dicendo) 
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

16. "Devo fermarmi a casa tua"

LA MISERICORDIA DI DIO È SENZA FINE

Lunedì 8 marzo: “Devo fermarmi a casa tua” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 19,1-10)

Un uomo di nome Zaccheo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere quale fosse Gesù; corse avanti e, per poterlo vedere, salì su un sicomòro, poiché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: “Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua”. In fretta scese e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: “È andato ad alloggiare da un peccatore! ”. Ma Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: “Ecco, Signore, io do la metà dei miei beni ai poveri; e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto”. Gesù gli rispose: “Oggi la salvezza è entrata in questa casa; il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. 


Mamma: Dio vuol bene a tutti e cerca casa nella casa di tutti. Come un Padre, cerca soprattutto chi è più lontano da Lui per riportarlo a casa. Così fa Gesù con Zaccheo e gli cambia la vita. Così può avvenire per ciascuno di noi: Gesù viene anche nella nostra casa per donarci la sua salvezza.


Figlio/a: Signore, Zaccheo ti cercava per curiosità:
Gen+Figli: Tu, invece, lo hai cercato per convertire il suo cuore e cambiare la sua vita.
Figlio/a: O Gesù, tu hai voluto andare proprio nella sua casa:
Gen+Figli: Anche adesso tu sei qui con noi, nella nostra casa: Ti ringraziamo! 
Figlio/a: Sta scritto nella Parola di Dio: “Ecco, io sto alla tua porta e busso”:
Gen+Figli: Aiutaci, Signore, a prestare ascolto a Te, che bussi alla porta del nostro cuore. Allontana dalla nostra casa tante distrazioni, perché possiamo accorgerci della tua visita.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Non mancheremo di pregare con fedeltà ogni giorno di questa quaresima, ricordandoci l’un l’altro questo impegno, quando dovessimo dimenticarlo.

 

 

17. "Ti sono rimessi i peccati"

LA MISERICORDIA DI DIO È SENZA FINE

Martedì 9 marzo: “Ti sono rimessi i peccati” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 5,17-26)

Alcuni uomini, portando sopra un letto un paralitico, lo calarono attraverso il tetto davanti a Gesù, nel mezzo della stanza. Veduta la loro fede, disse: “Uomo, i tuoi peccati ti sono rimessi”. Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere dicendo: “Chi è costui che pronuncia bestemmie? Chi può rimettere i peccati, se non Dio soltanto? ”. Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: “Perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati: io ti dico - esclamò rivolto al paralitico - alzati, prendi il tuo lettuccio e và a casa tua”. Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio e si avviò verso casa glorificando Dio. 


Mamma: Il Signore, a quest’uomo paralizzato, dona il perdono dei peccati e la guarigione del corpo. Così richiama noi, che per un male del corpo ci preoccupiamo subito, a saper guardare anche al male del cuore, che è ogni peccato che commettiamo, per riconoscerlo e per imparare a chiederne il perdono a Lui, pentendoci di cuore.


Figlio/a: Signore, tu conosci il nostro cuore e sai quante volte sbagliamo:
Gen+Figli: Insegnaci a riconoscere il male che facciamo, donaci un pentimento sincero e fa’ che confidiamo nel tuo perdono. 
Figlio/a: Noi siamo sempre preoccupati della salute del corpo:
Gen+Figli: Fa’, o Signore, che abbiamo la stessa sincera preoccupazione per la salute della nostra anima.
Figlio/a: Tu, o Gesù, hai donato la tua vita sulla croce per perdonarci i nostri peccati:
Gen+Figli: Donaci di accogliere il tuo perdono accostandoci al sacramento della Penitenza, nel quale tu ti rendi presente per rinnovare in noi uno spirito nuovo.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Troverò un momento di silenzio per recitare un Salmo.

 

18. "La tua fede ti ha salvata"

LA MISERICORDIA DI DIO È SENZA FINE

Mercoledì 10 marzo: “La tua fede ti ha salvata” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 7,36-50)

Una donna peccatrice venne da Gesù e piangendo ai piedi di lui cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista un fariseo che l’aveva invitato pensò tra sé. “Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è colei che lo tocca: è una peccatrice”. Gesù allora gli disse: “Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m’hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli e non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato”. Poi disse a lei: “Ti sono perdonati i tuoi peccati”. La tua fede ti ha salvata; va' in pace! ”. 


Mamma: Gesù ci mostra il volto misericordioso del Padre che è nei cieli, il quale accoglie tutti, anche chi è malvisto dalla gente. Egli domanda soltanto che ognuno sappia riconoscere il proprio peccato e ne chieda sinceramente perdono.


Figlio/a: Signore, tu non hai giudicato male questa donna del vangelo, ma l’hai accolta e perdonata:
Gen+Figli: Insegna anche a noi a non giudicare le persone dalla apparenza, ma a guardare al loro cuore.
Figlio/a: Signore, noi ci riteniamo sempre più giusti degli altri:
Gen+Figli: Donaci umiltà e grandezza di cuore, per voler bene a tutti.
Figlio/a: Quanto male c’è nel mondo, o Signore:
Gen+Figli: Fa’ che non ci scoraggiamo di fronte al male, ma abbiamo a combatterlo con tutte le nostre forze nella vita di ogni giorno.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamoci del salvadanaio che ci è stato consegnato e facciamo qualche rinuncia per chi ha bisogno.

19. "Era perduto ed è stato ritrovato"

 LA MISERICORDIA DI DIO È SENZA FINE

Giovedì 11 marzo: “Era perduto ed è stato ritrovato”
 

Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 15,11-32)

Gesù disse: “Un uomo aveva due figli. Il più giovane partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora rientrò in se stesso e disse: Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Partì e si incamminò verso suo padre.Il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l’anello al dito e i calzari ai piedi. Facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. 


Mamma: La misericordia del Padre è senza fine. Come è descritto in questa parabola, Dio Padre accoglie e perdona i figli che tornano a Lui. Il figlio, che era andato lontano da casa, adesso è pentito di averla lasciata, ritorna e chiede perdono. Così Dio Padre fa con ciascuno di noi.


Figlio/a: Signore, con questa parabola tu ci doni fiducia e speranza:
Gen+Figli: Anche quando sbagliamo, siamo certi del tuo perdono.
Figlio/a: Questo figlio è stato capace di riconoscere il male compiuto e di chiederne il perdono con umiltà:
Gen+Figli: Per questo ti preghiamo insieme come il re e profeta Davide ci ha insegnato nel salmo 50: 
“Pietà di me, Signore, secondo la tua misericordia. Non guardare i miei peccati e cancella tutte le mie colpe. Crea in me un cuore puro e rinnova in me uno spirito di fortezza e di santità”. Amen.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Prepariamoci a ricevere il perdono di Gesù andando a confessarci.
 

 

20. Adoriamo la tua Croce, Signore

LA MISERICORDIA DI DIO È SENZA FINE

Venerdì 12 marzo: Adoriamo la tua Croce, Signore


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo la Passione di Gesù (Luca 23,33-43)

Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero Gesù e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Dopo essersi poi divise le sue vesti, le tirarono a sorte. 
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: “Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!”. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male”. E aggiunse: “Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno”. Gli rispose: “In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”. 


Mamma: oggi è venerdì, giorno che ci ricorda la morte del Signore in croce. E proprio in croce Gesù diede il suo perdono a coloro che lo stavano uccidendo. E ancora, l’ultima parola di Gesù prima di morire è stata la promessa al malfattore pentito di accoglierlo nel suo paradiso. Davvero il perdono è il dono più grande del Signore. 


Figlio/a: È troppo grande per noi, o Gesù, il tuo esempio di perdono:
Gen+Figli: Insegnaci ad amare e a perdonare come hai fatto tu.
Figlio/a: Tanti popoli, Signore, sono in guerra e non credono nella pace:
Gen+Figli: Non permettere che vinca l’odio, cambia il cuore dei malvagi, dona pace e riconciliazione. 
Figlio/a: L’egoismo di pochi tiene schiave tante persone:
Gen+Figli: Fa’ che i popoli possano vivere nella giustizia e nella libertà, in un vita dignitosa, perché siamo tutti figli dell’unico Padre e siamo tutti fratelli.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamoci, tra le tante notizie di ogni giorno, di dare importanza a quelle che parlano di tanti popoli e persone che vivono senza pace. 

 

21. "Abbi pietà di me"

LA MISERICORDIA DI DIO È SENZA FINE

Sabato 13 marzo: “Abbi pietà di me”


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 18,9-14)

Disse ancora questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore. Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. 


Mamma: domani è domenica, giorno del Signore. Il Vangelo che abbiamo ascoltato ci descrive con quale cuore dobbiamo prepararci all’incontro col Signore nella S.Messa: l’umiltà di chi riconosce la propria colpa, la fiducia nella bontà del Padre, la disponibilità a guardare gli altri con gli occhi di Dio. Un cuore aperto a ricevere e a dare perdono.


Figlio/a: Signore, spesso abbiamo il cuore del fariseo, non sincero 
Gen+Figli: Suscita anche in mezzo alla nostra comunità dei giovani che rispondano alla tua chiamata.
Figlio/a: Signore, tu chiami ogni giorno anche noi:
Gen+Figli: Insegnaci a riconoscere la tua voce, ad accoglierla e a praticarla nella nostra vita. 
Figlio/a: C’è tanto bisogno nel mondo del tuo vangelo:
Gen+Figli: Aiuta, Signore, i nostri missionari, fa’ che non scoraggino mai nelle difficoltà, possano conservare viva la fiducia in te, anche quando i frutti sono scarsi.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Leggiamo insieme il Vangelo di domani, giorno di festa, giorno del Signore

22. Domenica del cieco nato

DOMENICA 14 marzo:
GIORNO DEL SIGNORE – DOMENICA DEL CIECO NATO

Gesù ridona la vista ad un  cieco e lo conduce alla fede.
Vangelo di Giovanni capitolo 9 - quarta domenica di Quaresima -

Conta su di me!


Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo interrogarono: “Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli nascesse cieco? ”. Rispose Gesù: “Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio. Dobbiamo compiere le opere di colui che mi ha mandato finché è giorno; poi viene la notte, quando nessuno può più operare. Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo”. Detto questo sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Và a lavarti nella piscina di Sìloe (che significa Inviato)”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, poiché era un mendicante, dicevano: “Non è egli quello che stava seduto a chiedere l’elemosina? ”. Alcuni dicevano: “È lui”; altri dicevano: “No, ma gli assomiglia”. Ed egli diceva: “Sono io! ”. Allora gli chiesero: “Come dunque ti furono aperti gli occhi? ”. Egli rispose: “Quell’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango, mi ha spalmato gli occhi e mi ha detto: Và a Sìloe e lavati! Io sono andato e, dopo essermi lavato, ho acquistato la vista”. Gli dissero: “Dov’è questo tale? ”. Rispose: “Non lo so”. 
Intanto condussero dai farisei quello che era stato cieco: era infatti sabato il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come avesse acquistato la vista. Ed egli disse loro: “Mi ha posto del fango sopra gli occhi, mi sono lavato e ci vedo”. Allora alcuni dei farisei dicevano: “Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato”. Altri dicevano: “Come può un peccatore compiere tali prodigi? ”. E c’era dissenso tra di loro. Allora dissero di nuovo al cieco: “Tu che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi? ”. Egli rispose: “È un profeta! ”. Ma i Giudei non vollero credere di lui che era stato cieco e aveva acquistato la vista, finché non chiamarono i genitori di colui che aveva ricuperato la vista. E li interrogarono: “È questo il vostro figlio, che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede? ”. I genitori risposero: “Sappiamo che questo è il nostro figlio e che è nato cieco; come poi ora ci veda, non lo sappiamo, né sappiamo chi gli ha aperto gli occhi; chiedetelo a lui, ha l’età, parlerà lui di se stesso”. Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che, se uno lo avesse riconosciuto come il Cristo, venisse espulso dalla sinagoga. Per questo i suoi genitori dissero: “Ha l’età, chiedetelo a lui! ”. 
Allora chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: “Dá gloria a Dio! Noi sappiamo che quest’uomo è un peccatore”. Quegli rispose: “Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo”. Allora gli dissero di nuovo: “Che cosa ti ha fatto? Come ti ha aperto gli occhi? ”. Rispose loro: “Ve l’ho già detto e non mi avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli? ”. Allora lo insultarono e gli dissero: “Tu sei suo discepolo, noi siamo discepoli di Mosè! Noi sappiamo infatti che a Mosè ha parlato Dio; ma costui non sappiamo di dove sia”. Rispose loro quell’uomo: “Proprio questo è strano, che voi non sapete di dove sia, eppure mi ha aperto gli occhi. Ora, noi sappiamo che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno è timorato di Dio e fa la sua volontà, egli lo ascolta. Da che mondo è mondo, non s’è mai sentito dire che uno abbia aperto gli occhi a un cieco nato. Se costui non fosse da Dio, non avrebbe potuto far nulla”. Gli replicarono: “Sei nato tutto nei peccati e vuoi insegnare a noi? ”. E lo cacciarono fuori. 
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori, e incontratolo gli disse: “Tu credi nel Figlio dell’uomo? ”. Egli rispose: “E chi è, Signore, perché io creda in lui? ”. Gli disse Gesù: “Tu l’hai visto: colui che parla con te è proprio lui”. Ed egli disse: “Io credo, Signore! ”. E gli si prostrò innanzi. Gesù allora disse: “Io sono venuto in questo mondo per giudicare, perché coloro che non vedono vedano e quelli che vedono diventino ciechi”. Alcuni dei farisei che erano con lui udirono queste parole e gli dissero: “Siamo forse ciechi anche noi? ”. Gesù rispose loro: “Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane”. 


Benedizione dei figli

Figli: Benedicimi, papà (mamma)

Papà (Mamma)
(ponendo la mano sulla testa del figlio) 
Il Signore ti benedica e ti protegga.
Figli:     Amen.

Mamma (Papà)
Faccia risplendere il suo volto su di te e ti doni la sua misericordia.
Figli:     Amen.

Papà (Mamma)
Rivolga su di te il suo sguardo e ti doni la sua pace.
Figli:     Amen.

Tutti:    (fanno il segno della croce dicendo) 
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

 

 

 

 

 

 

23. "Chi è il più grande?"

GESÙ PARLAVA LORO IN PARABOLE

Lunedì 15 marzo: “Chi è il più grande?”


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 22,24-27)

Sorse anche una discussione, chi di loro poteva esser considerato il più grande. Egli disse: “I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. 


Mamma: Proprio mentre Gesù, il Giovedì Santo, faceva l’Ultima Cena e celebrava così la Prima Messa, i discepoli discutevano tra di loro chi fosse il più grande. Gesù, pur deluso, non manca di dare il suo insegnamento: il più grande è colui che si mette a servizio degli altri. Vale anche nella nostra casa: ciascuno di noi è chiamato a mettersi a servizio degli altri nelle piccole cose della vita quotidiana. Nessuno è così grande da farsi solo servire, e nessuno è così piccolo da non poter dare il proprio aiuto.


Gen+Figli: [davanti a un crocifisso]

    Ai piedi della tua croce, o Signore,
    che hai dato la vita per noi, ti adoriamo e ti ringraziamo.
    Tu hai preso su di te i nostri peccati
    e quelli dell’intera umanità.
    Nella tua morte è racchiusa la morte di tutti;
    nella tua risurrezione è donata a tutti una speranza.
    Dona alla nostra famiglia
    di vivere sempre sotto il tuo sguardo
    perché la nostra fede in te
    si rafforzi e dia frutti di carità. Amen.
    
Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Teniamo in vista il crocifisso nelle nostre case [o, se non c’è, lo mettiamo] affinchè la nostra sia – anche con questo segno – una casa di cristiani.

24. "Va' e anche tu fa' lo stesso"

GESÙ PARLAVA LORO IN PARABOLE

Martedì 16 marzo: “Va' e anche tu fa' lo stesso” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 10,30-37)

Gesù disse: “Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre. Invece un Samaritano, passandogli accanto lo vide e n’ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all’albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno”. Gesù disse a chi lo aveva interrogato: “Và e anche tu fà lo stesso”. 


Mamma: Anche nella nostra casa, come nella nostra società, a scuola, al lavoro, siamo sempre pronti a giudicare le persone che hanno avuto qualche guaio. Gesù ci insegna a fermarci vicino a chi ha bisogno, ci dà l’esempio di un cuore pieno di compassione e ci impegna ad aiutare chi è in difficoltà, senza fare differenze di persone. 


Figlio/a: Signore, è bellissima questa parabola, ma difficile da praticare:
Gen+Figli: Donaci di non scoraggiarci quando ci sembra troppo impegnativa la tua parola.
Figlio/a: Tu conosci il nostro cuore e sai che siamo portati a fare differenze tra le persone:
Gen+Figli: Donaci un cuore come il tuo, ricco di misericordia e pieno di compassione.
Figlio/a: Tante persone, Signore, nel mondo subiscono violenze di tutti i generi:
Gen+Figli: Aiuta la nostra famiglia a non passare oltre, ma a guardare a tanti che soffrono per aiutarli.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamo nella preghiera tutte le persone che sono meno fortunate di noi.

 

 

25. "Un uomo ricco..."

GESÙ PARLAVA LORO IN PARABOLE

Mercoledì 17 marzo: “Un uomo ricco…” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 12,16-21)

Disse Gesù una parabola: “La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio”. 


Mamma: Gesù ci insegna che le cose servono per vivere e che le ricchezze non fanno la felicità. L’errore di questo uomo ricco non era aver lavorato tanto, ma credere che quel programma di vita “mangia, bevi, godi e datti alla gioia” potesse bastare a renderlo felice. Dobbiamo imparare ogni giorno anche nella nostra casa ad apprezzare ciò che abbiamo, a ringraziarne il Signore e a non chiedere e cercare continuamente tante cose come se fossero così decisive per vivere. 


Figlio/a: Signore, sei stato molto severo con questa tua parola:
Gen+Figli: Ti ringraziamo perché tu l’hai fatto per noi, per avvertirci del pericolo di attaccare il cuore alle cose materiali.
Figlio/a: O Gesù, tu che sei il Signore del mondo hai vissuto nella povertà:
Gen+Figli: Insegna alla nostra famiglia a vivere in un modo semplice, sobrio e sereno.
Figlio/a: Signore, il nostro mondo ci tenta a vivere senza pensieri e senza impegni:
Gen+Figli: Rendici forti perché non cediamo all’egoismo, perché sappiamo essere generosi e gioiosi con tutti.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamo l’impegno del salvadanaio, che prepariamo per offrirlo al Signore nella Messa del Giovedì Santo, nell’Ultima Cena.

 

26. "L'avete fatto a me"

GESÙ PARLAVA LORO IN PARABOLE

Giovedì 18 marzo: “L’avete fatto a me” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Matteo 25,31-46)

Quando il Figlio dell’uomo verrà, dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato o assetato o forestiero o nudo o ammalato o in carcere e ti abbiamo assistito? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. 


Mamma: Noi diciamo spesso: Dove sei, Signore? e vogliamo vedere il tuo volto, che ci sembra sempre nascosto. Ecco che adesso lo vediamo il volto del Signore: è quello di ogni fratello che ha bisogno del nostro aiuto, perché ha fame, ha sete, è malato o viene dal lontano. Anche ognuno di noi ne incontra qualcuno ogni giorno. Se sapremo aiutarlo, il Signore ci accoglierà nella sua casa.


Figlio/a: Signore, ci hai mostrato il tuo volto:
Gen+Figli: Aiutaci a riconoscerlo in chi domanda il nostro aiuto.
Figlio/a: In mezzo a noi c’è più bisogno di amore che di pane:
Gen+Figli: Fa’ che la nostra famiglia sia aperta, capace di ascoltare, generosa nell’amare, accogliente con tutti.
Figlio/a: Il mondo, Signore, è pieno di poveri: come faremo ad aiutarli?
Gen+Figli: Aiutaci ad amare ed aiutare coloro che incontriamo ogni giorno e a partecipare con la preghiera e con l’aiuto alle tante tragedie dell’umanità.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamo una persona o una famiglia alla quale possiamo stare vicini perché ha bisogno anche di noi.

 

27. "Un uomo giusto a Lei sposo"

S.GIUSEPPE SPOSO DI MARIA VERGINE

Venerdì 19 marzo: “Un uomo giusto a Lei sposo” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Matteo 1,18-25)

Maria, promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: “Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. 
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale partorì un figlio, che egli chiamò Gesù. 


Mamma: Oggi la Chiesa celebra la festa di san Giuseppe, lo sposo di Maria. Il Vangelo dice che fu un uomo santo, giusto, amico di Dio e docile a fare la sua volontà. Nella preghiera chiediamo per il nostro papà e per tutti i papà il dono di una fede forte e di una vita giusta, e per le nostre famiglie la protezione di Giuseppe e di Maria.


Figlio/a: O Gesù, san Giuseppe ti ha accolto nella sua famiglia e ti ha amato tanto: 
Gen+Figli: Custodisci sempre la nostra famiglia nel tuo amore.
Figlio/a: Giuseppe ha sopportato fatiche e dolori per te, o Gesù, e per Maria, tua madre e sua sposa:
Gen+Figli: Rendi forti tutti i papà nel lavoro, nella fede, nell’amore. 
Figlio/a: Nel mondo tanti papà non hanno lavoro e mezzi per mantenere la propria famiglia:
Gen+Figli: Tieni aperto il nostro cuore, Signore, perché sappiamo aiutare chi ha bisogno di noi. 


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: L’augurio che facciamo al nostro papà sia momento di gioia per noi e di preghiera per tutti.

 

28. "Venite alla cena!"

GESÙ PARLAVA LORO IN PARABOLE

Sabato 20 marzo: “Venite alla cena!” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 14,15-24)

Gesù disse: “Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. Mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. Ma tutti, all’unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. Nessuno di quelli invitati assaggerà la mia cena”. 


Mamma: La grande cena della parabola è per noi la celebrazione dell’Eucaristia, della S.Messa nel giorno del Signore, come domani. Gesù conosce bene le varie giustificazioni che portiamo per non parteciparvi. Ciascuno dei motivi in sé è buono, ma noi lo facciamo diventare una scusa per tenerci lontano da Lui. Lui ci invita e ci aspetta alla cena, alla Messa. Non deludiamo la sua attesa. 


Figlio/a: Signore, tu prepari una grande cena e aspetti la nostra famiglia:
Gen+Figli: Insegnaci a non mettere mai i nostri impegni prima di te. 
Figlio/a: Tu fai molti inviti a tutti perché sei Dio di tutti:
Gen+Figli: Suscita nel cuore di ogni uomo il desiderio di accogliere il tuo invito e di partecipare alla cena. 
Figlio/a: A volte, anche noi che partecipiamo alla Messa poi non diamo buon esempio nella vita:
Gen+Figli: Aiutaci ad essere fedeli e coerenti, per dare buona testimonianza di te a tutti coloro che tu metti sul nostro cammino.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ci prepariamo alla S.Messa di domani nel giorno del Signore leggendo il vangelo

 

29. Domenica di Lazzaro

DOMENICA 21 marzo:
GIORNO DEL SIGNORE – DOMENICA DI LAZZARO

Gesù risuscita da morte l’amico Lazzaro
Vangelo di Giovanni capitolo 11
- quinta domenica di Quaresima -

Possibile?

 

Era malato un certo Lazzaro di Betània. Le sue sorelle Maria e Marta mandarono a dire a Gesù: “Signore, ecco, il tuo amico è malato”. 
Venne dunque Gesù e trovò Lazzaro che era già da quattro giorni nel sepolcro. Marta dunque, come seppe che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. Marta disse a Gesù: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà”. Gesù le disse: “Tuo fratello risusciterà”. Gli rispose Marta: “So che risusciterà nell’ultimo giorno”. Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno. Credi tu questo? ”. Gli rispose: “Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo”. 
Dopo queste parole se ne andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella, dicendo: “Il Maestro è qui e ti chiama”. 
Maria, dunque, quando giunse dov’era Gesù, vistolo si gettò ai suoi piedi dicendo: “Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! ”. Gesù allora quando la vide piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si commosse profondamente, si turbò e disse: “Dove l’avete posto? ”. Gli dissero: “Signore, vieni a vedere! ”. Gesù scoppiò in pianto. Ancora profondamente commosso, si recò al sepolcro; era una grotta e contro vi era posta una pietra. Disse Gesù: “Togliete la pietra! ”. Gli rispose Marta, la sorella del morto: “Signore, già manda cattivo odore, poiché è di quattro giorni”. Le disse Gesù: “Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio? ”. Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: “Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. Io sapevo che sempre mi dai ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato”. E, detto questo, gridò a gran voce: “Lazzaro, vieni fuori! ”.Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti in bende, e il volto coperto da un sudario. Gesù disse loro: “Scioglietelo e lasciatelo andare”. 

Benedizione dei figli

Figli: Benedicimi, papà (mamma)

Papà (Mamma)
(ponendo la mano sulla testa del figlio)
Il Signore ti benedica e ti protegga.
Figli:     Amen.

Mamma (Papà)
Faccia risplendere il suo volto su di te e ti doni la sua misericordia.
Figli:     Amen.

Papà (Mamma)
Rivolga su di te il suo sguardo e ti doni la sua pace.
Figli:     Amen.

Tutti:    (fanno il segno della croce dicendo) 
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo. Amen.

30. "E prepararono la Pasqua"

HO DESIDERATO ARDENTEMENTE DI MANGIARE
QUESTA PASQUA CON VOI

Lunedì 22 marzo: “E prepararono per la Pasqua” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 14,12-16)

Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: “Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua? ”. Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo loro: “Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo e là dove entrerà dite al padrone di casa: Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli? Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala con i tappeti, già pronta; là preparate per noi”. I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono per la Pasqua. 


Mamma: Anche la nostra famiglia si deve preparare a celebrare la Pasqua, come ha fatto Gesù con i suoi discepoli. Il Signore ci aspetta a fare Pasqua con lui. In questi giorni pensiamo spesso al Signore e al suo sacrificio per noi.
 

Genitori+Figli

      Tu domandi, o Signore, di trovare posto nella nostra casa per celebrare la Pasqua con noi: fa’ che questi giorni santi non passino invano.
     Fa’, o Signore, che la nostra famiglia senta e viva gli appuntamenti della nostra comunità cristiana, così da celebrare insieme la tua Pasqua.
     Non lasciare, o Signore, che nessuno in mezzo a noi sia indifferente verso di te, ma si metta davanti alla tua croce con fede e possa riconciliarsi con te. Amen.

         
Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Teniamo ben in vista il programma delle celebrazioni della Pasqua nella nostra comunità per prepararci a partecipare.

 

31. "Fate questo in memoria di me"

HO DESIDERATO ARDENTEMENTE DI MANGIARE
QUESTA PASQUA CON VOI

Martedì 23 marzo: “Fate questo in memoria di me” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 14,22-25)

Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”. Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse: “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza versato per molti. In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio”. 
 

Mamma: Il Giovedì Santo, durante l’Ultima Cena con i suoi discepoli, Gesù istituisce l’Eucaristia, celebra la Prima Messa. È l’ultimo dono che ci ha fatto prima di morire: voleva dire che era il più importante, il dono che racchiudeva tutti gli altri doni. Dobbiamo pensare a questo grande dono di Gesù ogni volta che nella nostra casa vince la pigrizia o la comodità o qualche altro impegno che ci sembra più importante della Messa. 


Genitori+Figli

     Tieni vivo nella nostra casa, o Signore, il senso della domenica come giorno a te dedicato: aiutaci a vincere la pigrizia e a non mettere nessun impegno prima di te.
     Tu hai vissuto donando la tua vita: fa’ che viviamo i nostri impegni quotidiani con cuore grande e con amore verso tutti.
     Tanti popoli, Signore, vivono senza giustizia e senza pace: fa’ che il tuo sacrificio diventi per tutti un segno di riconciliazione e di perdono, perché non vincano l’odio e la vendetta, ma si affermino il bene e la dignità di tutti i figli di Dio. Amen.    


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamoci del salvadanaio.

 

32. "Sia fatta la tua volontà"

HO DESIDERATO ARDENTEMENTE DI MANGIARE
QUESTA PASQUA CON VOI

Mercoledì 24 marzo: “Sia fatta la tua volontà” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 14,32-42)

Giunti a un podere chiamato Getsèmani, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e cominciò a sentire paura e angoscia. Gesù disse loro: “La mia anima è triste fino alla morte. Restate qui e vegliate”. Poi, andato un pò innanzi, si gettò a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse da lui quell’ora. E diceva: “Abbà, Padre! Tutto è possibile a te, allontana da me questo calice! Però non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi tu”. Tornato indietro, li trovò addormentati e disse a Pietro: “Simone, dormi? Non sei riuscito a vegliare un’ora sola? Vegliate e pregate”.


Mamma: Gesù ha domandato al Padre suo quello che noi gli chiediamo sempre: Liberaci da ogni croce. Ma Gesù sapeva che la croce a cui andava incontro era per la salvezza del mondo. Per questo l’ha accettata, con quella espressione che diventa un insegnamento per tutti noi: Padre, sia fatta la tua volontà!


Genitori+Figli

   Quando i nostri impegni quotidiani ci sembrano troppo pesanti, insegnaci, Signore, a non lamentarci e a fare la tua volontà.
   Quando facciamo fatica a vivere con gli altri come nostri fratelli, insegnaci, Signore, a guardarli con i tuoi occhi e a fare la tua volontà.
   Quando abbiamo qualche dolore e qualche preoccupazione, insegnaci, Signore, a portarla con la pazienza che hai avuto tu e a fare la tua volontà.
   Insegnaci, Signore, a vivere in ogni momento alla tua presenza. Amen. 


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ci aiutiamo nella nostra famiglia a pazientare l’uno verso l’altro in qualche momento difficile. 

33. "Sono la serva del Signore"

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

Giovedì 25 marzo: “Sono la serva del Signore” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Luca 1,26-38)

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio: nulla è impossibile a Dio ”. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”.


Mamma: Oggi la Chiesa celebra la festa dell’Annunciazione del Signore. E tra nove mesi sarà il Natale di Gesù. Maria ha detto a Dio un “sì” pieno, pronto, definitivo. Così ci ha donato Gesù. Preghiamo Maria perché custodisca la nostra famiglia nell’amore e nella fede.


Genitori+Figli

     Ti affidiamo la nostra famiglia, o Maria: conserva l’amore tra di noi e tieni viva la fede nel tuo Figlio Gesù. 
     Ti ringraziamo, o Maria, perché con il tuo “sì” hai donato al mondo Gesù, il Salvatore: fa’ che tutti lo possano conoscere, amare e seguire.
     Ti preghiamo, o Maria, per chi soffre e vive nel dolore: possa sentire la consolazione della fede e la presenza amica dei fratelli.
     Prepara, o Maria, la nostra famiglia a celebrare degnamente la santa Pasqua. Amen.
         

Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ricordiamo alla Madonna una persona o una famiglia che sappiamo nel dolore e nel bisogno.

 

34. "Come contro un brigante"

HO DESIDERATO ARDENTEMENTE DI MANGIARE
QUESTA PASQUA CON VOI

Venerdì 26 marzo: “Come contro un brigante” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 14,43-52)

E arrivò Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi e dagli anziani. Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: “Quello che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo via sotto buona scorta”. Allora gli si accostò dicendo: “Maestro!” e lo baciò. Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. Allora Gesù disse loro: “Come contro un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi. Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel tempio, e non mi avete arrestato”. Tutti allora lo abbandonarono e fuggirono. 


Mamma: Gesù è arrestato come un brigante, come un delinquente. Non si è lamentato di questo, aveva messo tutto nel conto, anche il tradimento di Giuda, uno dei discepoli. Davvero Gesù ha dato non solo la vita, ma ha perso anche la faccia per noi, pur di salvare la nostra umanità.
 

Genitori+Figli
      
      Ti ringraziamo, Signore, perché non ti sei risparmiato per noi: hai donato la vita, hai perso la reputazione, sei stato tradito. E a noi tante volte pesa quello che facciamo per te!
     Insegnaci la gratitudine verso i tuoi doni, la riconoscenza per il tuo sacrificio: ti ci hai voluto un bene immenso che noi non sappiamo comprendere e non possiamo ricompensare. 
     Allontana, Signore, dal nostro cuore e dal cuore degli uomini l’indifferenza verso di te e, come hai promesso, attira tutti verso la tua Croce. Amen.   


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Stasera c’è la Via Crucis in parrocchia: facciamo un sacrificio per partecipare. 

 

35. "Sei tu il Cristo?"

HO DESIDERATO ARDENTEMENTE DI MANGIARE
QUESTA PASQUA CON VOI

Sabato 27 marzo: “Sei tu il Cristo?” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 14,53-65) 

I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo a morte, ma non la trovavano. Molti infatti attestavano il falso contro di lui e così le loro testimonianze non erano concordi. Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all’assemblea, interrogò Gesù dicendo: “Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te? ”. Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: “Sei tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto? ”. Gesù rispose: “Io lo sono!”. Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, disse: “Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Avete udito la bestemmia; che ve ne pare? ”. Tutti sentenziarono che era reo di morte. 


Mamma: Gesù dà una testimonianza piena della sua divinità e questo gli costa la vita. Non invoca nessuna delle sue qualità divine per sfuggire la morte. Il Signore è fedele fino in fondo alla sua opera di salvezza per tutti noi.  


Genitori+Figli

      Noi ti preghiamo, Signore, in questa vigilia della Domenica delle Palme: fa’ che ti accogliamo con gioia nel giorno di festa.
     Tu visiti con la tua presenza la nostra comunità ed anche la nostra famiglia: ti accogliamo, Signore.
     Tu ci offri la tua Parola, perché sia luce sul nostro cammino: rendi docile il nostro cuore, Signore.
     Tu ci doni il tuo Corpo e il tuo Sangue: ti ringraziamo, Signore.
      Portiamo a casa un ramo d’ulivo: donaci di essere un segno di pace per il mondo. Amen.             

Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ci prepariamo alla S.Messa nella Domenica delle Palme, partecipando alla processione degli ulivi. 

36. "Volete Gesù o Barabba?"

HO DESIDERATO ARDENTEMENTE DI MANGIARE
QUESTA PASQUA CON VOI

Lunedì 29 marzo: “Volete Gesù o Barabba?” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 15,6-15)

Per la festa Pilato era solito rilasciare un carcerato. Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere. Allora Pilato disse alla folla: “Volete che vi rilasci il re dei Giudei? ”. Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché egli rilasciasse loro piuttosto Barabba. Pilato replicò: “Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei? ”. Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo! ”. Ma Pilato diceva loro: “Che male ha fatto? ”. Allora essi gridarono più forte: “Crocifiggilo”. E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso. 


Mamma: Impressiona questo scambio tra Gesù e un delinquente. Non finiamo di stupirci di ciò che Gesù ha patito, delle umiliazioni che ha sopportato. E’ difficile per noi accettare questo: eppure Gesù ha ritenuto di dover pagare anche questo per la nostra salvezza. Bisogna proprio vivere bene la Pasqua! 

Genitori+Figli

     Vogliamo accompagnarti, o Signore, in questi giorni della Settimana santa, sulla via della croce: allontana ogni distrazione e impegno superfluo dalla nostra vita.
     Ti affidiamo la nostra famiglia: mantienila unita nell’amore.
     Ti ricordiamo coloro che soffrono: fa’ che possano unire le loro sofferenze alla tua croce.
     Ti raccomandiamo le persone senza speranza: possano sentire vicina la tua presenza che conforta e la grazia che viene dalla tua croce. Amen.     


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Preghiamo in questi giorni della Settimana santa con fedeltà, senza lamenti e con generosità. 

 

37. "Salve, re dei Giudei!"

HO DESIDERATO ARDENTEMENTE DI MANGIARE
QUESTA PASQUA CON VOI

Martedì 30 marzo: “Salve, re dei Giudei!” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 15,16-23)

Allora i soldati condussero Gesù nel pretorio e convocarono tutta la coorte. Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. Cominciarono poi a salutarlo: “Salve, re dei Giudei! ”. E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, a portare la croce. 


Mamma: Lo scherno che colpisce Gesù è forse la cosa che ci lascia più avviliti: come si può mettere in ridicolo chi già soffre così tanto? Eppure questa cosa succede sempre nel mondo, anche oggi: tante persone, già deboli e sofferenti, vengono derise e umiliate nel modo più vergognoso. Chi è forte è sempre tentato di fare il prepotente.


Genitori+Figli

     Signore, che hai patito lo scherno e ogni sorta di umiliazione, sostieni chi è deriso e calpestato nella sua dignità.
     Tu hai donato la vita perché gli uomini si amassero come fratelli: sciogli ogni catena che tiene schiavi persone e popoli della terra.
     Converti, Signore, il cuore dei prepotenti e volgilo al perdono, al bene, alla pace.
     Aiuta anche la nostra famiglia a vivere e a testimoniare il perdono e la concordia con tutte le persone che tu ci fai incontrare. Amen.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Ci prepariamo alla Pasqua ricevendo il perdono di Gesù nel sacramento della Penitenza. 

 

38. "Veramente quest'uomo era Figlio di Dio!"

HO DESIDERATO ARDENTEMENTE DI MANGIARE
QUESTA PASQUA CON VOI

Mercoledì 31 marzo: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio!” 


Gen+figli:  Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Papà: Ascoltiamo il Vangelo di Gesù  (Marco 15,33-39)

Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: “Ecco, chiama Elia! ”. Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce”. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, dall’alto in basso. Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio! ”. 


Mamma: Il centurione comandava il gruppo di soldati addetti all’uccisione di Gesù. Era un romano, credeva negli dèi. Eppure ha capito che in quell’uomo che moriva così sulla croce c’era un mistero più grande e ha fatto la professione di fede più bella e completa. 


Genitori+Figli

     Alla vigilia del Giovedì santo, ti preghiamo, Signore:
         Prepara il nostro cuore all’incontro con te, che doni la vita per noi e ti offri nel pane e nel vino consacrati.
    Raduna la nostra comunità attorno al tuo altare e rendila unita e concorde perché dia buona testimonianza del vangelo.
    Benedici coloro che non possono partecipare alla tua mensa, perché malati o lontani.
    Dona pace e salvezza al mondo intero. Amen.


Papà: Preghiamo ora insieme il Padre, come Gesù ci ha insegnato: Padre nostro…
Mamma: A Maria affidiamo la nostra famiglia: Ave Maria…


Un impegno di famiglia: Domani partecipiamo alla Messa del Giovedì Santo, l’Ultima Cena di Gesù, con la nostra comunità parrocchiale.

39. Conclusione

Tempo di quaresima,
tempo per assomigliare più a te, Gesù,
tempo per lasciarmi rinnovare dal tuo amore,
tempo per lasciarmi guarire dalla tua misericordia:
“Convertitevi e credete al Vangelo”.

Tempo di quaresima, tempo per lasciare 
che la tua luce penetri nella mia vita
e riesca ad illuminare
anche le zone più buie e nascoste:
”Convertitevi e credete al Vangelo”.

Tempo di quaresima,
tempo per ritrovare il tuo volto,
per ascoltare la tua voce,
tempo per ritornare a te
e sperimentare ll tuo abbraccio,
colmo di tenerezza.

“Convertitevi e credete al Vangelo”.