04. Liberi da che?

  • Posted on: 21 August 2010
  • By: mdmuffa

Introduzione

Incontro del 21 novembre e 5 dicembre

Chiave di lettura

Se chiediamo a qualcuno di dare un appellativo a Mosè, nella maggior parte dei casi questo sarà "il liberatore".

Certo, sanno tutti che Mosè ha liberato Israele dalla schiavitù fisica cui era sottoposto in Egitto; ma Mosè è importante anche - e forse più - per un'altra liberazione.

Con Mosè, il popolo di Israele ottiene la Legge di Dio, le Dieci Parole: non una legge che rende schiavi, ma una legge che rende liberi. Liberi dai falsi dèi i cui sacerdoti impongono regole e codici minuziosi, liberi dal bisogno di accumulare tesori, liberi dalla "necessità" di sopraffare gli altri, perché Dio si è rivelato come colui che si prende cura del suo popolo, che ama.

Dio, attraverso Mosè, ha liberato Israele dall'idea di un Dio lontano, capriccioso e infantile e gli ha mostrato com' è veramente: un Dio che ama le sue creature fino alla gelosia, un Dio da incontrare di persona.

Noi, a decine di secoli di distanza, ancora forse non sappiamo bene che cosa sia la libertà. Anche noi ci rendiamo schiavi volontari del nostro desiderio di primeggiare sugli altri, di possedere più cose, di schiacciare l'altro visto come nemico.

Un esempio?

 Basta lasciare una manciata di M&M's, appoggiati su un fazzoletto di carta, nella stanza in cui stiamo per tenere l'incontro, fare entrare i ragazzi mentre noi restiamo fuori, arrivare con un leggero ritardo e vedere quanti M&M's siano rimasti sul fazzoletto.

Da noi, sono spariti tutti.

Perché, se nessuno guarda, possiamo fare quello che vogliamo: è questo che pensiamo che sia la libertà.

Non sapevano da dove venissero gli M&M's né da quanto tempo fossero lì né il perché fossero lì né a chi appartenessero: prima li hanno mangiati, poi si sono chiesti il perché. Perché l'importante è che io mi procuri il mio piacere, e poi, semmai, mi faccia delle domande; anche a scapito degli altri, se non c'è nessuno che possa provare il mio torto. E dire che pensano di non essere liberi perché i genitori li obbligano ad andare a scuola (per non parlare del catechismo)...

(per giustizia, occorre dire che in due hanno chiesto se gli M&M's fossero a nostra disposizione. Due su quindici non è forse un gran primato, e mentre questi chiedevano gli altri spazzolavano le caramelle, ma è già qualcosa).


Testo della scheda

Citazione

«La libertà non è fare ciò che si vuole, ma volere ciò che si fa»
(anche) don Gabriele

Non ti dimenticherò mai

Dio, quando "si presenta" a Mosè, si fa subito riconoscere ricordando la promessa fatta e precisando che non se ne è dimenticato, anzi ha intenzione di rinnovarla e portarla a compimento: «Io sono il Dio di Abramo». L'amicizia di Dio non è venuta meno, la sofferenza del popolo in Egitto è la sofferenza di Dio.
«Io sono con te». Mosè affida a Dio le proprie difficoltà e paure. Dio dà il proprio appoggio: quello che Mosè non riuscirà a compiere lo compirà Dio; Mosè deve "soltanto" non tirarsi indietro.
«Dirai agli Israeliti: "IO SONO mi ha mandato a voi"». Dio si rivela a Mosè con il proprio nome: colui che esiste da sempre e per sempre, l'unico Dio. Gli chiede l'impegno di collaborare nel suo progetto di liberazione; ciò che importa non è conoscere chissà che di Dio, ma sapere che Dio c'è, esiste, è presente e si cura non dell'umanità in generale, ma di ogni singola persona, preziosa e amata.

«Io non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato» dice Dio per bocca del profeta Isaia (Is 49, 15b - 16a).

Riflessione

Accogliere il progetto di Dio significa accogliere la libertà donata da Dio e liberarsi dalla schiavitù di quelle cose che sembrano tanto importanti ma che, in realtà, non fanno altro che tenermi legato a loro.

Quali sono le mie schiavitù?

Come faccio a conoscere la volontà di Dio?

Come faccio a superare le mie schiavitù?

Chiesi a Dio...

È una preghiera scritta da Kirk Kilgour, famoso pallavolista rimasto paralizzato nel '76 a seguito di un incidente durante un allenamento. La preghiera è stata letta da lui in persona di fronte al Papa durante il Giubileo dei malati a Roma. Kirk Kilgour, nato nel 1947, è morto nel 2002.

Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi:
Egli mi rese debole per conservarmi nell'umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese:
Egli mi ha dato il dolore per comprenderla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto:
Mi ha fatto povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me:
Egli mi ha dato l'umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita:
Mi ha lasciato la vita perché potessi apprezzare tutto.
Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo,
ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno
e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato!
O mio Signore, fra tutti gli uomini nessuno possiede quello che ho io!


Anteprima della scheda

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