Questa settimana è ricominciato il catechismo in parrocchia. L'inizio ufficiale è stato preceduto da incontri, riunioni, momenti vari di preparazione, e da una constatazione: è sempre più difficile fare catechismo, perché tante basi che sono spesso date per scontate, che si pensa siano patrimonio comune, sono completamente assenti.
Non è una lamentela, ma solo una constatazione: un elemento di cui tenere conto quando si preparano gli incontri. Perché non è più soltanto questione del bambino che non sa fare il segno della croce, che non conosce le preghiere, che non ha mai messo piede in chiesa e mai ce lo metterà al di fuori dei momenti previsti dal percorso di catechismo. È invece tutto un sostrato cristiano che viene a mancare, per cui i riferimenti non vengono compresi.
Tutto ciò è un problema proprio perché, mentre i catechisti rilevano che questa è sempre più spesso la realtà, i sussidii per il catechismo sembrano fare a gare (con qualche eccezione) nel presentare tutta una serie di argomenti astratti pure interessanti, utili, pregevoli persino, ma in cui Gesù non viene nemmeno nominato. Come avrebbe detto don Severino: «Lì non c'è Gesù».