5. Io, il dono della vita
Introduzione
Incontro del 4 e 10 dicembre 2010.
Chiave di lettura
Non possiamo sapere dove andare se non sappiamo da dove arriviamo.
Non possiamo sapere che cosa fare delle nostre capacità ed energie se non sappiamo che cosa ci stiamo a fare qui, in questo mondo.
Ecco allora che entra in gioco il grande discorso del rapporto tra scienza e fede che, lungi dall'essere in conflitto, ci forniscono l'una gli strumenti e l'altra le coordinate per portare a compimento la nostra vita.
La nostra fede è ragionevole: crediamo in Dio non perché è una bella teoria ma perché l'abbiamo incontrato e conosciuto. E Dio ha creato un mondo ragionevole, che possiamo conoscere con l'intelligenza che ci ha dato, creata a immagine della Sua.
In questo modo possiamo prenderci cura dell'immenso "giardino" che ci ha affidati, e restando in rapporto con lui possiamo conoscere il perché (nel senso di causa e nel senso di fine) della nostra vita.
Testo della scheda
Citazione
«Sarei rimasto re se non mi fossi lasciato sedurre dal mondo imperfetto delle passioni rozze e incomplete, dell’appetito che non fa distinzioni, del desiderio che non ha limiti, della bramosia che non ha forma».
Oscar Wilde, De Profundis
Sal 8, 4 - 5
Gen 1, 1 - 5. 1, 26 - 28
In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e Dio separò la luce dalle tenebre. Dio chiamò la luce giorno, mentre chiamò le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: giorno primo. [...]
Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza: dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutti gli animali selvatici e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
E Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».
Sal 8, 6a
Davvero l'hai fatto poco meno di un dio.
Il dono della vita
L'uomo è il collaboratore di Dio. Di più: è sua immagine, gli è simile; Dio l'ha creato, unico tra tutte le creature, per sé. E infatti a lui è affidata la "gestione" del mondo, la sua cura.
"Soggiogatela": è il verbo del re che si prende cura di quanto è affidato al suo governo. Non come uno che dispone arbitrariamente di quelle che gli è capitato tra le mani di governare, ma come uno che ne cura la crescita. Tant'è che, poco più avanti nella Genesi, il compito dell'uomo è mettersi a fare il giardiniere nell'Eden...
Noi non siamo qui per un caso, o una coincidenza. Il progetto che Dio ha su di noi, quello per la nostra felicità di cui tanto abbiamo parlato, prevede che facciamo la nostra parte, senza pensare di poterci mettere al posto di chi questo compito e questa vita ci ha affidati: sarebbe un'inutile tentativo di rubare quello che Dio già ci regala... Dio si è fatto uomo perché l'uomo diventi Dio (s. Leone Magno).
Testimonianza
Nadine Star, 85 anni
Preghiera
Anteprima delle schede
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