2. La nostra vocazione è la santità

  • Posted on: 16 November 2010
  • By: mdmuffa

Introduzione

Incontro del 30 ottobre 2010.

Chiave di lettura

 

La via che passa dalla carità porta - inevitabilmente, potremmo dire, alla santità. È questa la meta di ogni cristiano, è questa la meta possibile di ogni cristiano: tutti vi siamo chiamati e tutti ne abbiamo la possibilità, ma sta a noi decidere se aderire o no. Le conseguenze sono evidenti, nell'uno e nell'altro senso; il nostro comportamento, come abbiamo detto, ci dà la misura del nostro essere cristiani: ecco allora che, logicamente, ci darà anche la misura del nostro non essere cristiani, come mostra il video con cui abbiamo aperto l'incontro. Non si tratta di karma, come dice ingenuamente (e un filino ereticamente) qualcuno, ma di conseguenza delle nostre scelte.

Noi possiamo essere santi. Come dice il salmo (138): «Ti lodo, perché mi hai fatto come un prodigio».


      

Testo della scheda

Citazione

«La felicità non è un traguardo. È uno stile di vita»
Burton Hills

Ef 4, 17 - 5,2

 

Vi dico dunque e vi scongiuro nel Signore: non comportatevi più come i pagani con i loro vani pensieri, accecati nella loro mente, estranei alla vita di Dio a causa dell'ignoranza che è in loro, e della durezza del loro cuore. Così, diventati insensibili, si sono abbandonati alla dissolutezza e, insaziabili, commettono ogni sorta di impurità.
Ma voi non così avete imparato a conoscere il Cristo, se davvero gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti, secondo la verità che è in Gesù, ad abbandonare, con la condotta di prima, l'uomo vecchio che si corrompe seguendo le passioni ingannevoli, a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo, creato secondo Dio nella giustizia e nella vera santità. Perciò, bando alla menzogna e dite ciascuno la verità al suo prossimo, perché siamo membra gli uni degli altri. Adiratevi, ma non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira, e non date spazio al diavolo. Chi rubava non rubi più, anzi lavori operando il bene con le proprie mani, per poter condividere con chi si trova nel bisogno. Nessuna parola cattiva esca dalla vostra bocca; ma piuttosto parole buone che possano servire per un'opportuna edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, con il quale foste segnati per il giorno della redenzione.
Scompaiano da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenze con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo.
 
Fatevi dunque imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo in cui anche Cristo ci ha amato e ha dato se stesso per noi, offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore.
 

Non è impossibile

 
Essere santi non è impossibile. Se no, Dio non ce l'avrebbe consigliato. Richiede solo impegno e decisione, e sapere chiedere perdono quando si cade nell'errore.
 
I santi non sono quelli "buoni", nel senso di quelli che non si arrabbiano mai, non si appassionano a niente in maniera particolare, non sbagliano mai perché non fanno mai niente: quelli assomigliano più a un castagno che a un uomo.
 
Noi puntiamo alla santità: i santi sono quelli che hanno scoperto che vivere come Dio - ovvero come Gesù ha dimostrato praticamente - si vive bene.
 
Sennò saremmo stupidi, no?

Per nessuno la santità è irraggiungibile. Chi non diventa santo, non lo diventa solo perché non lo vuole. O non lo vuole abbastanza.
 
Prova a rispondere a queste domande, e vedrai che in te è presente ogni possibilità per diventare un santo, cioè un uomo - o una donna - felice. Pensaci un attimo: anche i santi "ufficiali", quelli "da calendario", prima di essere proclamati tali diventano beati. E che significherà mai "beati", secondo te?
 
1) Cosa c’è di buono in me? Scrivi le buone qualità che pensi di possedere, o che qualcun altro ti ha detto che possiedi.
 
2) Che cosa c'è di buono negli altri? Guardati intorno e, per ognuno di quelli che vedi, scrivi almeno una qualità positiva che vedi in lui/lei.
 
3) I nostri santi. Ognuno di noi porta il nome di un santo. Tu sai perché il santo di cui porti il nome lo è diventato?
 

Anteprima delle schede

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