08. Consiglio, Fortezza

  • Posted on: 28 August 2010
  • By: mdmuffa

Introduzione

Incontro del 6 marzo.

Altri doni, altri mimi: visto il successo di questa modalità, testata la volta precedente, pareva stupido passare a qualcosa di diverso.

Chiave di lettura

Lo Spirito Santo in forma di colombaBeh, la chiave di lettura è sostanzialmente la stessa della volta precedente. Quanto alla "spiegazione" dei due doni di questa puntata, sta nel testo della scheda, ossia qua sotto.


Testo della scheda

Naturalmente ance questa scheda non è altro che una riproposizione/riduzione dell'omonimo incontro del percorso «Lo Spirito e La Sposa».

Citazione

«La vita è la più bella delle avventure ma solo l'avventuriero lo scopre»
Gilbert Keith Chesterton

I doni dello Spirito Santo

Consiglio

Nella Bibbia, la parola «consiglio» significa per lo più «progetto».

Su ogni uomo Dio ha un progetto: egli chiama ciascuno a realizzare qualcosa di unico e irripetibile. Dio non fa mai fotocopie! Il progetto di Dio su di noi non è un’imposizione, è invece una proposta di lavoro insieme: Dio sa qual è la via per la nostra riuscita nella vita, per la realizzazione piena della nostra personalità. Se noi la comprendiamo, l’accogliamo, c’impegniamo a seguirla, con intelligenza e amore, diventiamo «autentici», «veri»; diventiamo «unici», «irripetibili». Proprio come ci vuole Dio.

Purtroppo, ognuno mette al centro il proprio io, pensa a realizzare liberamente se stesso facendo leva sulle proprie forze, credendo così di raggiungere la felicità. Ma ogni cristiano vero può testimoniarci che è quando mettiamo al centro Dio che ce la facciamo. Eppure molti, in fin dei conti, non sanno concretamente che cosa farsene di Dio.

Non sentono il bisogno di lui, della sua parola che illumina, orienta, consiglia.. Eppure, per poco che ci pensiamo, e specialmente nei momenti più problematici e confusi della nostra vita, cogliamo tutta la nostra fragilità e precarietà: cogliamo il bisogno che abbiamo degli altri, e soprattutto di quell’Altro, che supera ogni limite umano, che può davvero «consigliarci»: Dio. Prezioso, insostituibile diventa per noi il dono del «consiglio», che porta sicurezza, fiducia, speranza nella nostra vita.

Ecco la preziosità del dono del «consiglio». Ci aiuta a deciderci nel modo giusto: a progettare il futuro, a proiettarci nel domani, a non sprecare le nostre risorse, ma a farle fruttificare al massimo, realizzando nel modo migliore il «progetto» di Dio su di noi, il suo grande «sogno». In questa «impresa» non siamo soli: è con noi lo Spirito Santo, con il dono del suo «consiglio». E noi, resi capaci di accogliere i «consigli» dello Spirito, diventiamo capaci di «consigliare» i nostri fratelli.

Lo Spirito Santo in forma di colomba

Fortezza

Uno scrittore dei primi secoli del Cristianesimo paragonava lo Spirito Santo all'allenatore e l'allenatore, si sa, prepara alla fatica.
Con il dono della «fortezza» lo Spirito Santo elargisce all’uomo coraggio, costanza, tenacia nel testimoniare la fede e nel fare il bene. Gli effetti di questo dono sono già chiaramente visibili nell’evento della Pentecoste, quando gli Apostoli sono resi coraggiosi nel testimoniare la risurrezione di Gesù.
Il dono della «fortezza» ha sostenuto gli Apostoli e i discepoli nelle persecuzioni subite a causa del Vangelo. E ha continuato, lungo i secoli, a sostenere i martiri nel momento della prova. Ma questo dono non è solo per il martirio «glorioso», «eccezionale», ma anche per il martirio «sommesso», «quotidiano», che coinvolge tutti attraverso la fedeltà all’ideale cristiano.

È quindi evidente la preziosità del dono della «fortezza»: se vogliamo aderire al progetto di Dio - fatto per la nostra felicità - si deve decisamente andare controcorrente: difficile che "il mondo" ce lo indichi. Ciò comporta fatica, ma lo Spirito Santo, con la «fortezza», è una garanzia.

Quotes

Non si ha fede perché si è bravi. Si ha fede perché si segue un incontro che cambia la percezione della vita e il giudizio su di essa. Molti pensano che la fede sia una specie di test di capacità morali. Se raggiungi un certo punteggio hai fede. No, la fede è un evento, una differenza che entra nella vita innanzitutto come coscienza che non si è più soli e persi. Che non si è inutili. Nessuno. Non si è più persone qualunque, con un destino di creature finite. Si è figli desiderati. La fede è riconoscere che Dio ti da del tu, e dice: il tuo cuore, la tua persona intera sono fatti d'eterno. La fede è un colpo che separa dalla presunzione di salvarsi da soli. Di essere padroni di sé. Infatti, non i farisei, non i bravi, seguivano Gesù, ma coloro che sapevano d'esser poveretti. Poveri di vita, di significato adeguato al vivere. (da un articolo di Davide Rondoni, Avvenire del 26 Aprile 2005)


Anteprima delle schede

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