In effetti, da un papa che, appena eletto, pensa subito a far pregare il suo popolo, non ci si poteva che aspettare una omelia così chiara e bella.

Non c'è spazio per la confusione: «Chi non prega il Signore, prega il diavolo. Quando non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del diavolo».
Non si può, insomma, tenere il piede in due scarpe.

E la Chiesa? Che ci sta a fare? Tante opere di bene? Per niente: «Possiamo camminare come vogliamo ma se non confessiamo Gesù Cristo la cosa non va. Diventeremmo una ONG pietosa ma non la Chiesa sposa del Signore».
O, come diceva uno dei Catecosa originari, «la Chiesa non è un ente filantropico», anche se il mondo vorrebbe che lo fosse.

Il papa, poi, lo sa: «La cosa non è così facile». Sa che cadiamo, ci invita a non fermarci.

 

 

Una piccola nota, per chiudere. Quando ieri sera s'è affacciato, il primo pensiero è stato «sembra un nonno», frase pensata con tenerezza e affetto. Ora vedo in giro che non sono stato l'unico a pensarlo, e posso anche dirlo pubblicamente. Come diceva qualcuno, «il parroco del mondo».