blog di mdmuffa

democrazia/1

  • Posted on: 24 April 2013
  • By: mdmuffa

Può darsi, ovviamente, che io sia rimasto indietro, specie per quanto riguarda la scuola. Dopotutto, dentro di me sostengo ancora che il primo anno di liceo classico si chiami "quarta ginnasio", sopportando gli sguardi di compatimento di chi afferma con limpida certezza "prima liceo" e ti fissa con quegli occhi che, se ti fissano con quegli occhi adesso, sai già che sarai un anziano memorabile. Nel senso che tutti si ricorderanno di evitarti.

Magdi has left the building

  • Posted on: 28 March 2013
  • By: mdmuffa

E così Magdi Allam ha abiurato. «E vabbè» si potrebbe dire. Ma in realtà, più che un «vabbè», a me viene in mente un (polemico?) «ma è mai stato cattolico?».

Perché (e spiego):

- ma quando ti sei "convertito", non ti hanno spiegato che credere in Gesù e nella Chiesa non sono due cose scindibili? E allora adesso come fai a dire «Credo nel Gesù che ho amato sin da bambino»?. Ah, ecco, «da bambino». Prima della "conversione". Un Gesù che non esiste, insomma.

Cieco nato 2.0

  • Posted on: 17 March 2013
  • By: mdmuffa

C'è sempre qualcosa di disturbante nel partecipare alla Messa insieme a un informatico.

Perché quando il prete, riprendendo l'episodio del cieco nato, dice che l'uomo nella Genesi è stato creato dalla terra e che quindi Gesù, spalmando il fango sugli occhi, è come se facesse una nuova creazione - per cui quella persona toccata da Gesù è ancora sé stessa ma è anche nuova - la logica conclusione di un informatico può essere imprevedibile.

«L'uomo è fatto di fango, e Gesù usa del fango per "aggiustarlo"» dice.

Non una ONG, ma la Sposa del Signore

  • Posted on: 14 March 2013
  • By: mdmuffa

In effetti, da un papa che, appena eletto, pensa subito a far pregare il suo popolo, non ci si poteva che aspettare una omelia così chiara e bella.

Non c'è spazio per la confusione: «Chi non prega il Signore, prega il diavolo. Quando non si confessa Gesù Cristo si confessa la mondanità del diavolo».
Non si può, insomma, tenere il piede in due scarpe.

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